Aica, trasferito poco più del 30% dei 10milioni di euro del prestito. Si rischia di perdere tutto

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Il prestito di 10 milioni deliberato della Regione, con tanto di interesse e rischio per le casse comunali, è stato incassato dall’Aica per tre milioni e qualche spicciolo. Un prestito per consentire  ad Aica di avviare le proprie attività iniziate il 3 agosto dello scorso anno.

Ad oggi, solo 16 i comuni che hanno presentato istanze di erogazione delle risorse: Agrigento, Caltabellotta, Campobello di Licata, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Raffadali, Realmonte, Sant’Angelo Muxaro, Siculiana e San Biagio Platani. Di questi solo 12 hanno versato, cioè tutti tranne Raffadali, Montallegro e Realmonte, con Siculiana che ha già ottenuto le risorse ma non ha versato ancora nulla al gestore.

Se Sambuca di Sicilia, Sciacca e Naro hanno adottato le delibere da parte dei Consigli comunali di approvazione del piano di rientro, al momento non si hanno notizie di Aragona, Calamonaci, Canicattì, Casteltermini, Comitini, Licata, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa, Ribera, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Villafranca Sicula.

Il Comune di Palma di Montechiaro non ha consegnato reti e impianti idrici, mentre per Camastra Aica si sta attivando per diffidare l’amministrazione agli enti competenti.

Il presidente Provvidenza rivolge un ultimo invito agli inadempienti a “provvedere nel brevissimo periodo a porre in essere i necessari atti politici e amministrativi di competenza ovvero ad assumere le diverse scelte ritenute opportune”.

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