AICA, esplode la guerra nel Cda. La consortile verso il flop

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Deve compiere ancora un anno e l’AICA, il gestore pubblico del 33 Comuni (su 43) del servizio idrico integrato nella nostra provincia , rischia il clamoroso (e prevedibile) flop. AICA nasce dopo il fallimento della Girgenti Acque successivo all’interdittiva prefettizia.

Il Consiglio di Amministrazione della “consortile” (la forma giuridica scelta dai sindaci e la più problematica e rischiosa per le casse comunali) è foriero di comportamenti inusuali. Più che Cda sembra un riungo sul quale i componenti si sono scambiati colpi e  reciproche richieste di dimissioni.

L’AICA è ad un passo del flop e su di essa grava non solo la grave carenza di risorse economiche, ma c’è il rischio di una escalation di una «guerra» interna. Guerra che si appalesa leggendo le carte pubblicate sul sito istituzionale della società consortile perché portati in discussione proprio durante l’assemblea dei sindaci.

Si parla di un rapporto conflittuale sussistente all’interno dell’organismo. Ad evidenziarlo è il presidente dell’assemblea stessa e sindaco del piccolo Comune di Grotte, che continua: “Tale situazione di criticità – è scritto nel verbale- è confermata dalla richiesta di revoca inoltrata dal presidente del Cda, Castaldi, nei confronti del consigliere De Gregoriis, per un asserito anomalo atteggiamento assunto da quest’ultimo.

Provvidenza ritiene doveroso rappresentare tale circostanza ai colleghi sindaci, poiché la situazione è ritenuta grave e di conseguenza degna di una maggiore e più approfondita valutazione.

L’assemblea dei sindaci accusa lamenta nei confronti del consiglio una carenza di informazioni, con scelte strategiche del Cda che mal si conciliano con gli atti di indirizzo espressi dalla stessa assemblea dei primi cittadini agrigentini.

Il  presidente Gerlandino Castaldi spiega come la nota con la quale è stato segnalato al presidente dell’assemblea l’anomalo atteggiamento del consigliere De Gregoriis è stata inviata con lo scopo di fotografare la complessa situazione presente all’interno del Cda.

A sua volta, De Gregoris replica e invita il presidente Alfonso Provvidenza ad avviare un procedimento disciplinare qualora il presidente Castaldi non dovesse ammettere di avere esagerato, perché la nota inviata risulta priva di presupposti.

Insomma, è scoppiata la guerra totale. Lo scontro però è tutt’altro che superato ed è da immaginare che la pace sia lontana. Anzi, aumenta la  preoccupazione e la tensione dei sindaci rispetto alla tensione.

Tensioni che lievitano nelle imminenti scelte che Aica dovrà assumere per la sopravvivenza della società, ma soprattutto del servizio che essa è chiamata ad offrire ai cittadini sempre più delusi, spettatori di un servizio pessimo.

E in tale contesto c’è la mina della difficoltà nell’affrontare le numerose sfide che attendono il servizio idrico, a cominciare dal pagamento di stipendi e salati al personale e al pagamento dei fornitori.

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