Agrigento, la città con gli stipendi più bassi

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Dodicimila e 473 euro. Questo è l’importo pro-capite medio dei salari italiani, ma in Sicilia per i lavoratori di Agrigento ed Enna non si arriva nemmeno alla metà. È un’Italia divisa in due, quella che emerge dalla nuova classifica degli stipendi dei lavoratori dipendenti, sulla base dello studio di Unioncamere. Da una provincia all’altra, le differenze sono notevoli, anche sulla base delle mansioni svolte. Non è soltanto un divario tra Nord e sud perché le ultime due province sono nel Lazio (e la quint’ultima è in Lombardia). I dati del Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne prendono in considerazione l’andamento del reddito da lavoro dipendente tra il 2019 e il 2021. Al primo posto della classifica c’è Milano: qui i dipendenti sono i meglio pagati d’Italia, con uno stipendio medio di 30.464 euro nel 2021.  Seguono Bolzano e poi Roma, tra 19mila e 18mila euro. Salari più magri di oltre mille euro a testa si registrano a Venezia, Firenze e Prato. Mentre crescite al top si rilevano a Milano (+1.908 euro), Parma (+1.425) e Savona (+1.282).Le ultime cinque posizioni sono occupate da Pavia con 5.673 euro, Enna con 5.557 euro, Agrigento con 5.337 euro, Viterbo con 4.062 euro e Rieti con 3.317 euro. Troviamo, dunque, due province siciliane nelle posizioni marginali della classifica. Andando alle posizioni occupate dalle province siciliane, Ragusa è al 51esimo posto, Siracusa 6esim,  Catania si piazza 72esima, Caltanissetta 79esima e Palermo 80esima. 82esimo posto per Messina, mentre Trapani si piazza in 98esima posizione.

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