Agrigento, concerto di fine anno con Achille Lauro? Organizzatori, per favore, risparmiateci questo scempio

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Mancava solo lui. Adesso che la città di Agrigento si propone per essere la capitale della cultura mette un altro tassello che conferma come la città dei Templi sia l’emblema delle contraddizioni, del contrario di tutto e del  contrario del nulla.

Non bastano già le evidenti criticità che Agrigento è costretta a far vedere all’universo mondo; un primo confitto di interesse emerge ferocemente tra quella “cultura” agrigentina e quella tanto auspicata del 2025. Stride enormemente!

E così, ancora una volta, ecco un altro esempio che immortala Agrigento come si, la capitale, ma non certo della cultura. Una cultura che lascia il posto al degrado, alle mille cose da fare, ad Achille Lauro. Cosa c’entra Achille Lauro con la cultura? Provate a chiedere a questo soggetto chi sono personaggi come Empedocle e Pirandello. Provate a chiedere cosa sia la Valle dei Templi e i cocci millenari di vasi, pietre e anfore che fanno del museo Griffo fra i più importanti d’Europa.

In un certo qual modo viene collegato il concerto di capodanno con questo tizio come la base o il trampolino da lancio che dovrebbe proiettare Agrigento al primo posto di quell’ambita classifica che verrà redatta nel 2025. Roba da matti.

Comprendiamo bene che la libertà di sognare, anche ad occhi aperti, dobbiamo averla tutti; è l’esagerazione che storpia in modo così violento che va a sposarsi perfettamente con le contraddizioni di cui la città di Agrigento è già ampiamente infarcita.

Perchè Agrigento deve meritare tutto ciò? Davvero Agrigento è lieta di ospitare personaggi discutibilissimi come questo soggetto? Chi è felice di vedere a pochi metri di distanza le performance, molte disgustose, di questo tipo? Verrà a ribatterzarsi per la terza volta all’ombra dei Templi?

Possibile che gli organizzatori dovranno costringere gli agrigentini (tranne qualche gruppo di giovanissimi che adora Lauro…, purtroppo) ad ascoltare una dopo l’altra le minchiate che usciranno dalla bocca di questo soggetto?

Chi sta tentando di organizzare per Agrigento uno scempio del genere, perchè di scempio si tratta, è invitato a riflettere attentamente sulla ricaduta che avrà.

Rivogliamo i Dik Dik…

 

 

 

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4 Thoughts to “Agrigento, concerto di fine anno con Achille Lauro? Organizzatori, per favore, risparmiateci questo scempio”

  1. EmmaJ.

    L’unico scempio, che mi sarei risparmiata volentieri, è la lettura di quest’articolo, chiaramente scritto sulla base di pregiudizi e luoghi comuni. Mi chiedo di quanta presunzione bisogna essere dotati per riuscire a stroncare un concerto senza nemmeno avervi assistito. Io sono stata quest’estate a vedere Achille Lauro a Messina. Non essendo una sua fan, ci sono andata solo per pura curiosità (essendo l’evento gratuito) e, credetemi, a fine concerto io e i miei amici ci siamo tutti ricreduti su di lui. Lo spettacolo è stato gradevolissimo e anche di livello superiore rispetto ad alcuni concerti di altri artisti pop a cui ho assistito nello stesso periodo. Lui un animale da palcoscenico, molto più bravo e intonato di quello che si è visto a Sanremo. Era accompagnato dalla splendida Orchestra della Magna Grecia di Taranto e da una band di ottimi musicisti. Begli arrangiamenti, belle canzoni, nessuna performance “disgustosa”. Ci siamo divertiti tutti moltissimo, che è esattamente quello che si dovrebbe fare l’ultimo dell’anno. Perché sì, vi ricordo che parliamo di un concerto per l’ultimo dell’anno, non di una messa gregoriana.
    Forse non siete a conoscenza del fatto che è uso comune, nelle grandi città, invitare esponenti della musica pop ad esibirsi in occasione del Capodanno.
    Eppure dovreste saperlo, visto che un paio d’anni fa la vostra città ha ospitato il rapper Gue Pequeno (capirai…). Anche il suo concerto è stato preceduto da articoli al vetriolo?
    Per caso a lui avete chiesto quanto conoscesse la Valle dei Templi? Ha dovuto superare un esame scritto su vita, morte e miracoli di Empedocle, Pirandello e dei vari personaggi storici che hanno calcato il suolo agrigentino? (che poi dovreste spiegarmi come fate voi a sapere cosa Achille Lauro sappia o non sappia). La parte in cui dite che il concerto non interesserà a nessuno, se non a un gruppo di giovanissimi, dimostra quanto poco vi importi dei giovani e dei loro momenti di svago. Forse preferite che la notte di Capodanno vadano a sballarsi in qualche locale piuttosto che assistere a un concerto. Inoltre, la vostra spocchia da intellettualoidi vi rende talmente ciechi da non riuscire nemmeno ad intravedere il potenziale di eventi del genere. È infatti probabile che molti (giovani e meno giovani) si sposteranno da fuori per assistere al concerto, che diventerà per loro un’occasione di scoprire la vostra meravigliosa città. Il patrimonio artistico-culturale lo si può promuovere anche attraverso iniziative e personaggi Pop, come dimostra il caso Noto-Ferragnez. La frase di chiusura “Rivogliamo i Dik Dik”, la si può commentare in un solo modo: OK BOOMER!

    1. Lelio Castaldo

      Gentilissima Emma, ho letto con attenzione il suo generoso commento e non ho esitato un solo istante a pubblicarlo in coda al Filo di Nota. Non le nascondo che ogni tanto qualche pregiudizio mi assale e Achille Lauro prima e lei adesso mi stuzzicano altamente per intavolare questo dibattito fra me e lei e che trovo pluralista e oggettivo. Agrigento in questo momento sta vivendo un momento di crisi profondissima di difficile soluzione e candidare la Città dei Templi a Capitale della Cultura 2025 rappresenterebbe un vero e proprio rilancio verso lidi e orizzonti sicuramente più rosei rispetto a quelli che viviamo oggi. Dunque, un nome forte per un obiettivo altrettanto forte. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, Lauro è stato accostato all’evento del 2025. Ed ecco la diatriba fra me e lei (sacrosanta!) ma che necessita di alcune riflessioni. Penso ne avrà contezza (senza che nessuno glielo spieghi) che tra il sostantivo cultura e Achille Lauro non c’è un solo punto di incontro. I nuovi vessilli che si ergono prepotentemente in questi ultimi anni (Lauro, Ferragni, Tik Tok, i social e così via dicendo) rappresentano certamente il controaltare alla cultura! L’articolo è imperniato su questo aspetto e pertanto è suscettibile di critiche come è avvenuto con lei. Pensi un po, Emma, quale cultura possa esprimere (tanto per farle un esempio) che i ragazzetti di oggi siano attaccati 24 ore su 24 alle performance della Ferragni per guardare come al mattino faccia la cacca per poi possibilmente emularla. Si Emma, lei lo sa meglio di me che le cose stanno così. E’ stato un accostamento infelice rappresentare Lauro come trampolino di lancio per arrivare al fatidico 2025. Io che non ho avuto la fortuna di vederlo a Messina ma soltanto a Sanremo, continuo a sostenere la mia tesi. Lei lo ha trovato migliorato, io invece no. La Valle dei Templi, il Museo Griffo, le anfore, Empedocle e Pirandello sono certamente in perfetta sintonia con l’obiettivo che vuole raggiungere la città di Agrigento. Non lo so se Lauro conosca Empedocle e Pirandello, ma sono certo che rispondere a questa domanda non sia poi così difficile. E le dico un’altra cosa, Emma: non le nascondo una certa preoccupazione che nutro rispetto ai nostri giovani di oggi. Non credo che emulare è copiare le gesta eroiche di Lauro e la Ferragni siano oggi di grande supporto per pretendere un futuro migliore. Mi dispiace quando scrive che la notte di capodanno tantissimi giovani invece di sballarsi nei locali della movida assisteranno, invece, al concerto di Lauro. Purtroppo e con assoluta certezza (ma lei lo sa meglio di me) Agrigento proprio in occasione del concerto di Lauro rappresenterà in modo esemplare l’ombelico del mondo dello sballo. Se poi dobbiamo nasconderci dinnanzi a certezze matematiche come queste è inutile che stiamo ancora qui a discutere. Lo sballo, in quella circostanza, sarà presente in quel concerto in forme oceaniche (fermo restando che chi vuole sballarsi non ha bisogno nè di concerti nè di movide. Si sballa e basta). Le assicuro una cosa, Emma; Agrigento, per far conoscere le proprie bellezze, non ha bisogno di concerti del genere che rappresentano personaggi assai discutibili. Se i giovani di oggi conoscono la Valle dei Templi, Pirandello ed Empedocle stia cera che prima o poi verranno a visitare la “Più bella città dei comuni mortali”. E qui ci sarebbe da tirare in ballo Pindaro…
      Su una cosa sono d’accordo con lei: Se ad Agrigento, in contemporanea, oltre al concerto di Lauro o ad una performance della Ferragni in piazza Stazione, in un altro palco situato in piazza Cavour siederebbe Alberto Angela pronto a spiegare tutta la storia patrimoniale di Akragas fino ai giorni odierni, le assicuro che la folla oceanica si sposterebbe verso piazza Stazione. Di questo ne sono certo.
      Questa certezza, ahimè, mi lascia qualche ragionevole dubbio rispetto a quello che sarà il nostro futuro.
      Detto ciò, la ringrazio per avermi dato la possibilità di poter ampliare il mio pensiero (che non necessariamente deve coincidere con quello di tutti) con questo commento, visto che l’articolo è di per se abbastanza lungo.
      Il neologismo semantico da lei usato nei miei confronti (boomer) è la chiara testimonianza che io e lei siamo diversi; lei usa neologismi che ormai la fanno da padrone solo sui social, che attecchiscono sui giovani come l’edera. Anzi, mi meraviglio come non abbia scritto il suo commento in corsiovoooo!
      Non so quanta allegria stiano provando oggi Dante e Virgilio nel sentir parlare le nuovissime generazioni. Lei le avalla. Io decisamente no!
      Le auguro un meraviglioso week-end.

  2. Viky

    La candidatura a capitale della cultura parte sicuramente azzoppata per la quantità di spazzatura sulle nostre strade, per le erbacce, per i randagi, per la mancanza di piste ciclabili, per la carenza di parcheggi, per la carenza di depurazione, di strade, di ferrovie e di quant’altro manca da sempre ad Agrigento. Prendere Achille Lauro per il concerto di capodanno c’entra come i cavoli a merenda con la candidatura, ma non sarà questo a far perdere alla nostra città l’ennesima occasione.

  3. Giuseppe

    Agrigento, come è giusto che sia, non srà MAI capitae della Cultura ne nel 2025 ne in seguito…..i suoi abitanti adorano praticare ancora il lancio el sacchetto di munnizza ad ogni svingolo e in ogni strada un po appartata. E nesuno mi vena a dire dinon fare di tutta l’erba un fascio e che si tratta di pochi casi isolati nel contesto di una massa di persone per bene e civili. Vedo e sento che in quasi ogni condominio c’è qualcuno che regolarmente utilizza sacchetti e non i regolari mastelli, sacchetti che vengono sacchegiati dai randagi e finiscono per essere STRAVIATI per i marciapiedi che gia sono ricchi di CACATE di cani che NESSUNO o quasi raccoglie………. AMO Agrigento, a prescindere, non voglio continuare….ma nessuno parli di capitale della cultura….guardate nella rete come sono ben tenuti la quasi totalità dei comuni del nord…..e non sogniamo per Agrigento titoli che non avrà MAI.

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