Precari Covid, barlumi di speranza

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Si profilerebbero prospettive positive per i circa cinquemila precari covid in Sicilia fuori dal percorso di stabilizzazione. I dettagli su una direttiva appena emessa dall’Assessorato.

Si profilerebbero prospettive positive per i circa cinquemila precari covid in Sicilia fuori dal percorso di stabilizzazione. Una direttiva dell’assessorato regionale alla Salute, indirizzata ai manager delle Aziende sanitarie provinciali e degli ospedali dell’Isola, rilancia la possibilità di un futuro nella pubblica amministrazione per diverse categorie di lavoratori che hanno prestato la loro opera nel corso dell’emergenza sanitaria. A beneficiare di ciò saranno i circa 1.700 assunti con il cosiddetto ‘click day’ e le altre figure (tecnici informatici, amministrativi e anche medici) reclutate con le diverse procedure di emergenza. Per loro non vi sarà più l’esclusione automatica dai percorsi di stabilizzazione, così come stabilito nel corso dell’inverno. La direttiva della Regione, firmata dall’assessore Giovanna Volo e dal dirigente della Pianificazione strategica Salvatore Iacolino, indica ai manager di non escludere aprioristicamente tale platea di lavoratori dalle procedure di stabilizzazione. Almeno finora non vi è nessuna garanzia di assunzione, ma il documento rappresenta comunque una scialuppa di salvataggio per tanti che hanno auspicato in un posto di lavoro stabile appena conclusa la parentesi della pandemia. Inoltre, per i precari che hanno lavorato negli hub anti-covid di Palermo, Messina e Catania vi è una chance in più: potranno essere convocati a prestare servizio negli ospedali della provincia di riferimento restando così all’interno del percorso di stabilizzazione. Tuttavia, in tutti i casi e per tutte le categorie di lavoratori, le assunzioni saranno orientate e dettate dalle piante organiche e dall’obbligo di legge di riservare almeno il 50% dei posti ai concorsi. Plaude la Cgil. Il segretario regionale, Alfio Mannino, commenta: “La direttiva emanata dall’ assessorato regionale alla Sanità è un primo passo rispetto a quanto sostenuto dalla Cgil Sicilia, anche se ancora non sufficiente e chiaro. Prendiamo atto di quanto emanato dal governo regionale sul tema dei precari covid siciliani, ora però bisogna stabilire regole certe e omogenee per tutte le strutture ospedaliere della Sicilia. Il governo regionale, forse, si é reso conto della vitale importanza di questi lavoratori e sta cercando di dare una risposta così come da noi sollecitato in questi mesi. Ora bisogna creare un sistema omogeneo tra le varie strutture sanitarie affinché tutti i precari possano trovare una collocazione andando oltre i tetti di spesa e provando a colmare tutti i vuoti in organico presenti nelle varie strutture sanitarie. Monitoreremo quanto faranno le varie Aziende sanitarie, che non possono muoversi in maniera discrezionale. Nelle prossime settimane e contestualmente chiediamo un incontro all’Assessorato al fine di proseguire il confronto e definire un percorso con regole certe e risolutive”.

Giuliana Miccichè

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