14 mesi trascorsi invano

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I 14 mesi del governo Lega – Movimento 5 Stelle e gli esiti in Sicilia: la ricognizione del governo del “cambiamento” è pari a zero o poco più. E la crisi peggiora le prospettive.

I 14 mesi del governo giallo-verde, i 445 giorni della premiata ditta Conte – Di Maio – Salvini, in Sicilia non hanno prodotto nulla. Altro che governo del “cambiamento”. La Sicilia del “Diventerà Bellissima” è al collasso finanziario, i cantieri sono stati e sono incompiuti, le infrastrutture sono tra le peggiori del pianeta, l’agricoltura è in crisi, uno su due giovani è senza lavoro, e l’emigrazione è in costante aumento. Il tutto adesso è aggravato dalla caduta del governo, e la Sicilia è citata dalla classe politica e dalla stampa nazionale solo quando ci si scontra sull’immigrazione clandestina, l’accoglienza ai migranti, i casi delle ong e basta. Eppure la disoccupazione complessiva è al 20%, e la percentuale è in aggravamento perché i tavoli di crisi al ministero dello Sviluppo Economico, dove è stato seduto il 5 Stelle Luigi Di Maio, sono tutti irrisolti, dalla Blutec ad Almaviva, con oltre 3mila posti di lavoro in bilico. In Sicilia le Province sono sull’orlo del precipizio del dissesto finanziario, le strade provinciali sono “trazzere” di campagna, e il ministro Danilo Toninelli, anche lui 5 Stelle, lo scorso novembre, dopo il maltempo e i morti, ha promesso la nomina di un commissario straordinario per la viabilità in Sicilia. Lui, il commissario, avrebbe dovuto sbloccare 200 milioni di euro non spesi per mancanza di progetti. Ancora 10 mesi dopo non è stato nominato nessun commissario. E Toninelli ha tagliato solo un nastro in Sicilia, il primo lotto della velocizzazione della linea ferroviaria tra Catania e Palermo. Ed è un progetto appaltato parecchi anni addietro. Toninelli, e anche Conte, sono stati spesso a Caltanissetta, ai cantieri della Cmc della strada statale 640 Agrigento – Caltanissetta e poi a Bolognetta ai cantieri della strada statale 121 Palermo – Agrigento, bloccati a causa del fallimento della Cmc di Ravenna. A giugno è stata approvata la legge “sblocca cantieri” o “salva imprese”, tramite un fondo di garanzia per pagare i creditori della Cmc che è in concordato: anche in tal caso niente di nulla, perché mancano i decreti attuativi. E i cantieri 640 e 121 sono stati nuovamente bloccati dalle imprese creditrici. E così è anche lungo l’autostrada Ragusa – Catania. Mala tempora currunt: la crisi di governo stoppa la procedura di approvazione del Piano siciliano sui rifiuti e la costruzione dei nuovi impianti per rimediare ad un’Isola che è ridotta una pattumiera e ai camion della nettezza urbana che viaggiano centinaia di chilometri per conferire nelle poche discariche a disposizione. A rischio sono anche gli accordi dello scorso dicembre tra il ministro Giovanni Tria, il presidente Nello Musumeci e l’assessore all’Economia Gaetano Armao, per trattenere maggiori risorse finanziarie in Sicilia. I decreti attuativi sono attesi entro settembre altrimenti, come conferma Armao, bisogna tagliare dal bilancio almeno 150 milioni di euro all’anno tra 2019 e 2020. Poi, l’unica notizia positiva nell’agricoltura è stato l’accordo per spedire in aereo le arance siciliane in Cina, e basta. E infine sono ormai rassegnati tanti precari siciliani della scuola che attendono i decreti di nomina per assumere servizio anche al nord dove vi sono carenze d’organico.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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