1° Maggio. Uil Agrigento: Gero Acquisto ”Da Bologna arriva un messaggio chiaro, si esce dalla crisi con le forze sindacali, il cambio di passo purtroppo ancora non è arrivato in Sicilia e nell’agrigentino”

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Gero Acquisto,segretario della Camera Sindacale territoriale della Uil di Agrigento, presente a Bologna per la festa del primo maggio, rilancia il tema del lavoro, dei diritti e dello Stato sociale in un momento di grandi fibrillazioni e difficoltà politiche, economiche e di ripresa e rilancio per la crisi che ancora c’è.

“Siamo qui a Bologna, continua il sindacalista, per rilanciare con forza che il lavoro e l’economia in Italia non sono ripartiti. Infatti da un anno del governo del cambiamento e al netto dei timidi segnali dell’Istat, regnano sovrani i lavoretti, la discontinuità, la precarietà, oltre a un prodotto interno lordo che cresce dello zero virgola.

I provvedimenti come il decreto dignità e il decretone quota 100 e reddito di cittadinanza a oggi ancora non hanno prodotto i risultati sperati, le forze sindacali hanno più volte incalzato il governo a correggere le storture.

Come dice il nostro segretario Barbagallo, il lavoro non si crea solo con i decreti e i titoli anglofoni, il lavoro si crea con gli investimenti vedi il reale sblocco dei cantieri, con l’aumento dei salari minimi, con l’innalzamento delle tutele e dei diritti che devono essere garantiti ai più deboli.

Il Ministro Di Maio ha rilanciato nella prossima finanziaria il taglio del cuneo fiscale, Salvini rilancia la flat tax, noi vogliamo vedere nei fatti cosa faranno,di paroloni e proclami i cittadini, i giovani, le donne e i lavoratori e pensionati sono ampiamente disillusi.

La provincia agrigentina in questi ultimi anni ha visto una regressione economica, di competitività, di creazione di posti di lavoro, basta vedere le aree industriali o le strutture economiche e commerciali o turistiche che chiudono.

Dalle strade ai servizi, ai progetti di sviluppo che nelle nostre comunità locali latitano. E’ già un’impresa se riusciamo a salvare il Consorzio Universitario e nel mentre i giovani formati e plurilaureati vanno fuori.

La popolazione invecchia e la politica litiga e produce pochissimo. Per questo come abbiamo sempre operato nel nostro territorio non difendiamo solo i lavoratori ma siamo da pungolo e da sprone con le amministrazioni comunali e le forze sane del territorio per spingere a un cambio di rotta senza primazia o arroganza ma nell’interesse esclusivo della crescita, della legalità e delle opportunità e della lotta al lavoro nero e allo sfruttamento.

Oggi più che mai il ruolo del sindacato è garanzia del mondo del lavoro e siamo più determinati di prima a seguire le vertenze giornalmente per ridare speranza e un futuro ad una provincia oggi purtroppo totalmente in ginocchio. Questo significa:diritti, dignità, certezza per i giovani che vogliono restare ad Agrigento ma a condizione che si creino nuove sinergie e soprattutto concretezza e risultati”

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