Nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Sorella Sanità”, la giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Annalisa Tesoriere, ha condannato a 4 anni e 6 mesi, col patteggiamento, Ivan Turola, 41 anni, e ha negato invece la richiesta di patteggiamento al canicattinese Salvatore Manganaro, 44 anni, ed a Roberto Satta, di 50 anni, allorchè le loro richieste di condanna non sono state ritenute congrue. Più nel dettaglio, Manganaro ha proposto 4 anni e 2 mesi, e Satta 5 anni. L’indagine della Guardia di finanza, tra l’altro, ruota intorno a presunte tangenti milionarie che sarebbero state incassate da burocrati della sanità per agevolare le imprese interessate ad appalti del valore complessivo di oltre 600 milioni, da assegnare per lo svolgimento di servizi e l’erogazione di forniture.
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