“Si fece eleggere consigliere comunale con i voti del boss”, condannato

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Il Gup del tribunale di Palermo, Paolo Magro, ha condannato a 5 anni di reclusione, per l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, Giuseppe Scozzari, 48 anni, consigliere comunale di Licata fino al 13 luglio del 2019, quando, all’indomani dell’arresto nell’operazione antimafia “Assedio”, si dimise. Scozzari, secondo quanto ha accertato il processo, concluso con una pena superiore a quella chiesta dal pm Claudio Camilleri (4 anni e 8 mesi), aveva stretto un patto con il boss del paese Angelo Occhipinti.

L’imputato, in particolare, avrebbe, “nell’esercizio delle sue funzioni di responsabile del servizio tecnico del presidio ospedaliero di Licata, ed essendo influente funzionario dell’Asp di Agrigento, garantito corsie preferenziali per l’accesso ai servizi dell’Asp a soggetti indicati dal capomafia Angelo Occhipinti”. Nell’esercizio delle funzioni di consigliere comunale di Licata, invece, avrebbe “messo a disposizione il proprio peso politico all’interno del Comune al fine di fare ottenere al capomafia Occhipinti ed a Raimondo Semprevivo (suo cognato) la regolarizzazione amministrativa di un’area sottoposta a sequestro penale”.

“Uno scambio di favori – aveva sottolineato il pm – che gli ha consentito, nel giugno del 2018, di essere eletto, nelle file di una lista civica, grazie al sostegno elettorale del boss che gli fece da sponsor”.

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