Se questo è un presidente: Giovanni Civiltà in perfetta sintonia con la violenza (non solo verbale) di Forza Italia

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Se dico di non dichiararmi stupito direi una bugia. Se i personaggi fossero stati altri, invece, tutto sarebbe rientrato nella norma.

Uno dei principali biglietti da visita che contraddistingue negli ultimi anni Forza Italia in provincia di Agrigento viene rappresentato dal fatto che, oltre a mostrare poca lealtà durante l’attività amministrativa (vedi l’esempio contro l’amministrazione Miccichè) a scapito degli elettori, il partito azzurro (che potremmo chiamare tranquillamente profondo rosso) non disdegna mostrare spesse volte anche la forza. Non una forza intelletiva, propositiva, alchimistica fin quanto basta per proporre le proprie idee, ma di una forza soltanto fisica, violenta, esecrabile.

Non è il caso, in questo momento, elencare una moltitudine di episodi caratterizzati dalle violenze fisiche perpetrate contro chi, qualche volta, non la pensa come loro. Per ora ci fermiamo qui. Per ora.

L’altra violenza, quella verbale, sembra in questo momento essere di moda. E non nascondiamo di rimanere sorpresi per il semplice fatto che chi la usa non sembrava essere aduso con questa particolare “virtù”; ed invece, dopo un primo fattaccio avvenuto pochissimo tempo fa e precisamente il 2 marzo scorso allorquando il presidente del Consiglio comunale Giovanni Civiltà, nel corso conferenza di capigruppo ebbe a dire al dott. Giovanni Mantione, uomo perbene e preciso, di uscire fuori dalla stanza. Il tutto detto con una certa violenza verbale (potete immaginare). Noi, venuti a conoscenza di quell’atto così schifoso, facemmo finta di nulla e “perdonammo”. Conoscendo il presidente Civiltà pensammo che in quel preciso momento avesse perso inopinatamente un piccolo barlume di lucidità.

Ieri sera, durante il Consiglio comunale, il presidente del Consiglio Giovanni Civiltà ha reiterato una sorta di cafonaggine contro lo stesso Mantione, galantuomo di altri tempi, che ha il semplice “torto” di essere oberato nel proprio lavoro e che da solo, davvero, per tirare avanti la macchina economica amministrativa fa tanti miracoli.

Nel corso della seduta di ieri l’apparente perbenista Civiltà ha sgridato il “capo dei numeri” di Palazzo dei Giganti come se fosse stato un bambino d’asilo e per di più dinnanzi all’Aula pienissima.

La cosa gravissima che certamente Civiltà non conosce, è che lui, quando devo sciorinare cafonate, non può e NON DEVE parlare a nome di tutto il Consiglio! Quello può farlo solo quando si esprime cordoglio per la morte di qualcuno. Stop, Giuvà, STOP!!!

Non a caso, i consiglieri dei gruppi Facciamo Squadra, Uniti Per la Città e Cambiamo Rotta hanno preso le dovute distanze da toni e parole che Civiltà ha espresso nei confronti del Dirigente di Ragioneria, “e – sottolineano in un documento – non siamo usciti dall’aula se non fosse stato importante il risultato che dovevamo portare a casa per la città“.

Ora il punto è uno: o Civiltà ha scambiato la nobile Aula “Sollano” per la cameretta dove dorme e lascia le calze sporche sul pavimento ogni sera, oppure non ha capito un cazzo dalla vita. Quelli così, dalle nostre parti, li chiamiamo arrinanzati; chi sono gli arrinanzati? Sono quelli che da sempre hanno guidato una Fiat 127 special, marmitta bicanna, (cu l’arsu di mazzi stampato accanto la targa) e, ad un tratto, si ritrovano a guidare una fiammante Ferrari da 350 e passa km orari.

E mentre nella fiancata della Ferrari oggi Civiltà si ritrova scritti sponsor ditte mondiali, nella vecchia 127 special che guidava fino a poco tempo fa imperava la scritta: “alle donne ci penso io, alle curve ci pensa Dio…”

In verità Giovanni Civiltà non è un arrinanzato, di questo ne siamo convinti. Civiltà ed il suo gruppo di azzurri sbiaditi stanno mettendo in atto un’altra guerra contro l’amministrazione perchè le ultime scelte assessoriali del sindaco Miccichè, che non ha minimamente cagato Forza Italia, li hanno fatto imbestialire come tori inferociti.

Sul tavolo le misure correttive. Ed anche qui ci sarebbe tanto da discutere se si considera il fatto che, per Forza Italia, dovrebbero andare avanti solo alcune di esse; in effetti, in piena campagna elettorale, fra le richieste politiche di Forza Italia, è stato anche “inserito” il trasferimento di una persona da un ufficio ad un altro.

Conclusione. Giuvà, o ti metti a cravatta e rispetti il ruolo, soprattutto quello del bon ton che sconosci profondamente, oppure riprendi la 127 special marmitta bicanne e tinni va a vinniri lumii o monna là.

 

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One Thought to “Se questo è un presidente: Giovanni Civiltà in perfetta sintonia con la violenza (non solo verbale) di Forza Italia”

  1. Mario Pullara

    Direttore la verve del suo articolo é assolutamente doverosa e mette in risalto, a mio avviso, la mancata linea etica politica che si dovrebbe assumere quando si rivestono responsabilità istituzionali. Un Consiglio che si rispetti avrebbe dovuto,. spero che lo faccia, presentare, senza schieramenti di partiti, ma unitariamente la richiesta di dimissioni a questo personaggio, e avendo chiaro che non si dimetterebbe, avviare una procedura di sfiducia. Se Agrigento vuole cambiare, é complicato sperarlo, deve dare segnali di questo tipo. La politica, a tutti i livelli, sta vivendo un delicato momento di grossa crisi di credibilità, e ci stiamo avviando ancora più pericolosamente verso una crisi di credibilità istituzionale, ancora più drammatica. Spero che quanto da Lei scritto susciti una reazione che porti a una condanna collettiva politica e sociale tale da non consentirgli di continuare a fare il bullo in casa Agrigento. Grazie di avermi ospitato.

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