“Scorie nucleari? Un abbaglio”

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Rifiuti radioattivi in Sicilia: Musumeci convocherà giunta ed esperti per confutare la scelta dei quattro siti nell’Isola. L’intervento del presidente della Regione.

I sindaci siciliani interessati dal paventato deposito di rifiuti radioattivi sono sul piede di guerra. Minacciano la serrata, raccolgono le firme, promettono resistenza ad oltranza. Nel frattempo il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, Michele Sodano, ha assicurato: “Mai rifiuti radioattivi in Sicilia. La mappa che lo prospetta risale al 2015, e i siti siciliani sono in fondo alla classifica tra i 67 papabili in tutta Italia”. Ancora nel frattempo il presidente della Regione, Nello Musumeci, invita a sotterrare le armi, raccomanda calma e sangue freddo, e annuncia: “Convocherò un’apposita seduta di governo, insieme a degli esperti, affinchè entro 50 giorni si possa redigere un documento con cui confutare le scelte del Governo”.

Poi Musumeci interviene così: “In Sicilia c’è una politica del governo finalizzata a tutelare l’ambiente, come si può pensare di trasferire in Sicilia 4 depositi di scorie nucleari? Serve buon senso. In questo momento alzare cartelli non serve. Servono dati tecnici. Noi il confronto lo affrontiamo con determinazione con il governo centrale. Abbiamo gli elementi tecnici per contestare questa scelta. In Sicilia stiamo lavorando per combattere la desertificazione, in Italia siamo gli unici ad avere redatto il piano per l’amianto che si trascina da decenni. Saremo al lavoro con una apposita seduta di giunta e senza alzare la voce saremo nelle condizioni di dimostrare che per la Sicilia e non solo per la Sicilia è stato preso un abbaglio. Abbiamo bisogno di altre cose per la Sicilia. Noi abbiamo 60 giorni dalla pubblicazione della mappa dei siti scelti per potere dimostrare che la scelta compiuta non è oculata, e i criteri di valutazione non corrispondono con la realtà dei luoghi. Noi riteniamo che possiamo dimostrare che la scelta compiuta sui 4 siti in Sicilia, 2 in provincia di Trapani, 1 in provincia di Caltanissetta e 1 in provincia di Palermo, è una scelta che possiamo confutare. Nomineremo un gruppo di esperti affinchè entro 50 giorni si possa redigere un documento tramite cui confutare le scelte. Le vocazioni della Sicilia non sono quelle di diventare deposito delle scorie nucleari. La Sicilia è destinata ad accogliere turisti, è in gran parte incontaminata, e ha il maggiore numero di siti Unesco. Credo ci sia stata superficialità nell’adozione dei criteri”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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