Rifiuti, vitalizi e crisi finanziaria (video)

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Musumeci al suo centrodestra: piano rifiuti con un solo ambito per provincia, taglio vitalizi superiore al 9%, no alla ricomposizione della giunta e Armao confermato assessore.


Il presidente della Regione, Nello Musumeci, appena reduce da Roma, dal comizio innanzi ai 200mila di piazza San Giovanni, si arma di concretezza e lancia tre obiettivi. Il primo: approvazione piano rifiuti, modificato, più sintetico ed efficace, meno costoso. Due: il taglio dei vitalizi più pesante rispetto a quanto finora ipotizzato. Tre: nessun ‘redde rationem’ sulla crisi finanziaria, dunque no alla ricomposizione della giunta, ordunque Armao Gaetano sarà ancora assessore all’Economia. Il governatore della Sicilia ha appena abbracciato idealmente piazza San Giovanni stringendosi attorno al centrodestra della ritrovata unità.

E rientrato in Sicilia ha avvertito il bisogno di rendere non più ideale ma sostanziale tale abbraccio, rivolgendosi al suo centrodestra di maggioranza, invitandolo a marciare compatto e, soprattutto, a produrre. Quindi, i tre obiettivi: il piano dei rifiuti è approdato all’Assemblea Regionale. Il testo disegna una nuova mappa. Non più le Società Srr diffuse nel territorio, anche due o tre per ciascuna provincia, ma un solo Ambito per ogni provincia. Uno per nove uguale nove, e basta, così come hanno sollecitato Autorità anticorruzione e Corte dei Conti. L’Ambito sarà un Ente pubblico, e governerà la provincia di competenza, occupandosi della raccolta dei rifiuti e della gestione degli impianti di smaltimento e di riciclo.

Negli Ambiti transiteranno i circa 3mila dipendenti che attualmente viaggiano sul “carrozzone” rifiuti in Sicilia. Poi, secondo obiettivo, il taglio dei vitalizi, adesso all’esame della Commissione Affari Istituzionali a Sala d’Ercole sulla base di un testo concordato tra Miccichè di Forza Italia e Cracolici del Partito Democratico, e che propone un taglio lineare ai vitalizi del 9%. Secondo Nello Musumeci è troppo poco.

Ed ecco perché il presidente ha incaricato un suo fedelissimo, il capogruppo di “Diventerà Bellissima”, Alessandro Aricò, a pressare per alcune modifiche. Quali? Innanzitutto un taglio ben superiore al 9% per i vitalizi più ricchi. E poi lo stop alla reversibilità: no ai vitalizi ai figli e ai nipoti degli ex deputati morti. Poi, terzo obiettivo, la soluzione alla grave crisi finanziaria, su cui il presidente ha relazionato in Assemblea, e la blindatura dell’assessore Gaetano Armao con il conseguente no alla nomina o all’avvicendamento di assessori.

E Nello Musumeci ha ribadito: “L’accordo finanziario tra la Regione ed il governo di Roma non entusiasma nessuno, ma è il miglior risultato che potevamo ottenere nelle condizioni date. E’ un esito per il quale voglio ringraziare ancora l’assessore all’Economia, Armao”. Sul sfondo di tutto ciò incombe il rischio default della Regione Sicilia. Sono in progressivo fallimento, una dietro l’altra, le nove ex Province siciliane. E Siracusa ha già dichiarato il dissesto finanziario. E oltre 300 Comuni dell’Isola non hanno ancora approvato i consuntivi 2017 e, di conseguenza, nemmeno i bilanci di previsione 2018. Ovvero: sono tutti a un passo dal default.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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