Rifiuti, Favara, intervista all’avv. Giuseppe Di Miceli, Konsumer: “Tranne gli operatori ecologici tutti sono responsabili”

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L’avvocato Giuseppe Di Miceli, vice presidente regionale di Konsumer, unitamente alla sua associazione, sta seguendo da vicino il caso rifiuti di Favara. Abbiamo sentito il suo parere sulla vicenda.

 Avvocato, oggi dovrebbe riprendere la raccolta dei rifiuti, tra intimazioni e problemi igienico sanitari

“Questo non  possiamo prevederlo ma quello che è certo è che il perdurare della mancata raccolta sta creando un grave danno all’ambiente che sarà lungo da ripristinare  e un serio danno alla salute pubblica dei cittadini ed un danno all’economia locale d’immani proporzioni. Già proprio le attività commerciali di Favara messe in ginocchio dalla Pandemia non riescono a risalire la china perché il consumatore preferisce andare a fare il propri acquisti in un ambiente salubre più tosto che in una città piena di rifiuti. Questa situazione è ancora più drammatica per le attività di ristorazione all’aperto le quali subiscono il fetore dei rifiuti”.

Lo Stato ha dato (non a tutti) il contentino ristoro che è servito per pagare una bolletta della luce. Chi risarcirà adesso i commercianti, i ristoratori e tutta la categoria dei danneggiati non certo per colpa del Covid ma dal fatto che la gente da Favara scappa. Una beffa ulteriore..

“Questa è una bella domanda ma preferiamo che prima di un eventuale risarcimento arrivi al più presto lo svolgersi normale delle attività”.

Si, avvocato, ma chi dovrà risarcire?

“Ha una domanda di riserva?”

Si, tante altre. Favara è un paese di evasori con un tasso elevato…

“No, Favara non è un paese di evasori. Certo ci sono, è fisiologico ma riteniamo le percentuali di comunicate non corrette. Il dato che a Favara il 70% dei contribuenti non paga la Tari a noi non risulta. Anzi, molti dei nostri iscritti (a Konsumer Agrigento si iscrivono quasi 300 soci all’anno) si sono rivolti e si rivolgono ai nostri sportelli proprio per definire la loro posizione tributaria ed in molti casi è successo che il contribuente favarese pur avendo pagato al Comune risultava moroso. Probabilmente oggi con l’avvento del sistema Pago PA questo non accadrà più. Per avere un dato più chiaro bisognerebbe avere i dati della SRR AG EST che nel 2018 accertò la TARSU  2011 e 2012, e capire quante furono le correzioni in autotutela quanti di questi hanno poi pagato, e quante le posizioni prese in carico e trasmesse al Comune. Ancora, non deve sfuggire il dato che molte attività commerciali sono state costrette a restare chiuse per colpa del Covid e quindi non hanno potuto pagare. Inoltre eppur vero che a Favara la TARI, per come da ultimo regolamento approvato in consiglio comunale, si paga pure per gli immobili non utilizzati, privi di utenze, mobili e suppellettili con la sola riduzione del 30% e molti ritenendola ingiusta non versano il dovuto, salvo la presentazione di relativa perizia giurata che comunque ha il suo costo”.

Ma allora perché a Favara vi è questo “buco” finanziario proprio sul servizio di raccolta dei rifiuti?

“Questa è una bella domanda che ci facciamo anche noi. Specie in considerazione dei fondi statali e regionali stanziati per l’emergenza Covid ai Comuni per provvedere ai servizi essenziali. Quello che non comprendiamo è perché gli altri Comuni della provincia riescono, seppur con difficoltà a sopperire alle quotidiane emergenze dei propri servizi essenziali e a Favara no?”

Effettuare la differenziata in modo corretto e preciso sarebbe una soluzione per Favara?

“Si, certo. Ma per effettuare un buona differenziata occorre avere un servizio di raccolta efficiente che perduri nel tempo. Altrimenti tutto diventa inutile. Ci spieghiamo meglio se io oggi conferisco la plastica ma non la raccolgono volendo essere civili, per quanto tempo potrò accumularla in casa? Stesso discorso per l’umido ed i pannolini e per gli altri rifiuti. Se il tutto viene raccolto ogni 15 giorni è vero simile che nascano le discariche abusive che condanniamo fermamente, ma che allo stesso tempo non si possono evitare”.

Quanti sono i cittadini che sono stati sanzionati per il non corretto conferimento?

“Questo è un dato che non conosciamo, anche perché essendo noi un’associazione in difesa dei consumatori e dell’ambiente, i trasgressori accertati si rivolgono ad altri. Comunque non ci risulta che sia state elevate chissà quante sanzioni anzi, a Favara mancano le foto trappole e quelle poche che c’erano sono  in disuso”.

Devono, comunque, essere individuati dei responsabili per questa catastrofe oggi di tipo anche sanitario. La mancata raccolta coinvolge Comune, evasori, discariche, ditte, imprese e operatori ecologici.

“Tranne quest’ultimi, che lavorano per ricevere lo stipendio che a Favara non ricevono regolarmente, nemmeno l’anno scorso in pieno lockdown, nonostante il pericolo del contagio inconsapevole, poi per gli altri chi non ha peccato scagli la prima pietra”.

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