Randisi (Sagi): “Tempi lunghi in Sicilia per immatricolazione vetture di provenienza estera”

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Il presidente nazionale del sindacato dei giornalisti Sagi, Nino Randisi, rende noto che le agenzie siciliane di consulenza automobilistica denunciano tempi lunghi per l’immatricolazione dei veicoli di provenienza estera. E spiega: “Le immatricolazioni non avvengono ormai prima di due mesi. In passato l’Agenzia delle Entrate che effettuava la verifica fiscale impiegava due giorni. Oggi, invece, tra prenotazione per la presentazione dei documenti e il tempo di esame ci vuole circa un mese. Gli uffici delle motorizzazioni, da parte loro, ne impiegano poi altri venti per le pratiche. Il Ministero dell’Economia e Finanza e le Motorizzazioni nella documentazione che viene presentata chiedono anche la copia della carta di identità dell’intestatario nei rispettivi Paesi. In realtà, secondo la direttiva della Cee sarebbe necessaria soltanto la carta di circolazione e il contratto di vendita o la fattura relativa, nel caso in cui sulla carta di circolazione non ci fosse il codice di omologazione europea, – che tra l’altro è obbligatorio per i veicoli immatricolati dopo il 2014 o la scheda tecnica oppure il COC (certificato di conformità) per l’assegnazione dell’esemplare unico, omologazione, questa, rilasciata d’ufficio. Questi tempi lunghi finiscono per creare un grave danno economico per le agenzie e per i commercianti di veicoli. A tutto ciò si aggiunga i problemi sorti recentemente con la Motorizzazione di Palermo, che, per l’inchiesta della magistratura che ha portato all’arresto di alcuni funzionari, ha stabilito che le pratiche presentate ad Agrigento, per esempio, devono essere esaminate a Catania, Siracusa e Ragusa. In questi casi pertanto si è costretti a peregrinare per le diverse provincie nel caso in cui sorgano problemi per le pratiche di immatricolazioni. Non avendo la possibilità di interloquire facilmente con i funzionari nel caso non vengano perfezionate per problemi che eventualmente dovessero sorgere, l’iter inizierebbe nuovamente da capo con notevole allungamento dei tempi. Per tali ragioni sarebbe opportuno che il Dipartimento regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti e lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanza intervenissero per snellire il procedimento complessivo inerente le immatricolazioni delle auto di provenienza estera” – conclude Nino Randisi.

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