Protestano i sindaci siciliani: “Sicilia sola contro i provvedimenti del governo Conte; Illusori e insufficienti”

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Dilaga la protesta degli amministratori locali dell’Isola contro i provvedimenti del governo Conte: “Illusori e insufficienti”

I sindaci siciliani sono nella trincea contro il coronavirus, tormentati dall’emergenza sanitaria, economica e sociale. Il governo a Roma è ancora troppo distante e distinto da tale trincea, tanto che tra i 390 Comuni di Sicilia dilaga la protesta degli amministratori locali. E non solo sindaci, ma anche assessori, presidenti dei consigli comunali e consiglieri comunali. Hanno quasi tutti firmato un documento lanciato dal sindaco di Furci Siculo, in provincia di Messina, Matteo Francilla, che spiega: “Abbiamo aperto all’adesione degli assessori e dei consiglieri comunali dopo le numerose richieste ricevute ma soprattutto per dare un’idea di compattezza e trasversalità di questa posizione negli enti locali. Il nostro documento si avvia a diventare un documento dei Comuni e non soltanto dei sindaci. Lo invieremo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, perché i provvedimenti governativi sono illusori e palesemente insufficienti. Avanziamo le nostre proposte di ordine finanziario come aiuto ai Comuni, una richiesta di potenziamento dei servizi sociali e dei poteri ai primi cittadini per il controllo dell’ordine pubblico, e una decisa azione di semplificazione amministrativa” – conclude il sindaco Francilla. La rabbia e la proposta dei sindaci siciliani è condivisa dal presidente dell’Anci Sicilia, l’Associazione dei Comuni, Leoluca Orlando, che rilancia così: “ Gli amministratori siciliani chiedono al governo nazionale maggiori risorse per garantire la tenuta istituzionale e finanziaria degli enti locali. La situazione drammatica che stiamo vivendo esige risposte straordinarie a sostegno di tutti i sindaci che devono far fronte alle richieste e alle esigenze dei cittadini, e tutelare la salute pubblica. Esprimiamo, quindi, la nostra preoccupazione per il presente e per il futuro delle nostre città, anche a fronte della posizione critica espressa dal presidente nazionale dell’Anci nazionale, Antonio Decaro, che ha abbandonato polemicamente i lavori della Conferenza Stato Regioni dopo aver chiesto 5 miliardi per i Comuni, e della protesta di numerosi amministratori dell’Isola contro le misure prese dal Governo”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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