“Nessuna informazione sul Recovery Fund”

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Il presidente della Regione ancora al cospetto del ministero del Sud. Musumeci: “Non abbiamo nessuna informazione sul Recovery Fund”.

Il ministero del Sud, retto da Mara Carfagna, ha organizzato in video-conferenza un altro incontro con le Regioni sulla spesa dei fondi del Next Generation Ue. Ed il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, non ha nascosto irritazione per la mancanza di informazioni provenienti dal Governo. Le sue parole: “Non abbiamo notizia dei fondi del Recovery Fund. E’ tutto deciso all’interno dei palazzi romani. E’ una bella pretesa quella di conoscere meglio di noi le esigenze dei nostri territori o quella di affidare a Rete ferrovie italiane o Anas le nostre infrastrutture. Si tratta di due pachidermi che in Sicilia tengono cantieri aperti da 15 anni”. E poi Musumeci ha provocatoriamente lanciato il guanto della sfida, ed ha aggiunto: “Se mi date 10 miliardi per le infrastrutture, e procedure veloci per spenderli in tre anni, io ho tutto l’interesse ad investire perchè vivo di consensi e non ho vinto un concorso. Devo rendere conto all’opinione pubblica. E per fare tutto ciò – ha sottolineato – è necessaria una sburocratizzazione delle procedure”. Il ministro a Infrastrutture e Trasporti, Enrico Giovannini, ha appena dichiarato che il ponte sullo Stretto di Messina è fuori dal Recovery Plan. E Nello Musumeci, al cospetto del ministero del Sud, ha replicato così: “La realizzazione del ponte sullo Stretto rappresenta una svolta fondamentale per il futuro della Sicilia. E’ un capriccio per noi siciliani avere il ponte? O invece è una necessità fin troppo evidente. Ancora si discute con la commissione tecnica se fare un ponte o un tunnel quando in altre parti del mondo un ponte si realizza in due anni e noi discutiamo da cento”. Poi, sulla criminalità organizzata come zavorra del Sud e, in particolare della Sicilia, a danno degli investimenti pubblici e privati e dello sviluppo, il presidente ha ridimensionato il problema ed ha affermato: “Smettiamola con il luogo comune della legalità nel Sud. Andava bene dieci o venti anni fa. Oggi il fattore legalità e criminalità nel Mezzogiorno d’Italia, che c’è ed è presente, non può essere più considerato una diseconomia se paragonato alla paurosa carenza di infrastrutture e se paragonato alle procedure burocratiche che da Bruxelles e a Roma non sono concepite per accelerare la spesa pubblica ma per frenarla, per creare diffidenza”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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