Musumeci scrive a Conte (video)

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“Bisogna scongiurare gravi tensioni sociali”: dopo la batosta dalla Corte dei Conti, Musumeci scrive a Conte. “Fondi a Comuni e Province, e debito a rate in 10 anni”.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è afflitto, peraltro nella sua Puglia, dalla crisi dell’Ilva di Taranto e dal crac della Banca popolare di Bari. E adesso ha ricevuto una lettera dalla Sicilia, dal presidente della Regione, Nello Musumeci, che invoca soccorso dopo la batosta del giudizio di parifica della Corte dei Conti. La Regione Sicilia nell’esercizio finanziario del 2019 ha da pagare 1 miliardo e 103 milioni di euro, e poi, entro il 2021, un altro miliardo di euro. Si tratta di una ipoteca disastrosa sulla legislatura in corso. Nel frattempo Comuni e Province affogano nel dissesto finanziario.

Ed ecco perché il presidente della Regione ha impugnato carta e penna. “Caro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, le scrivo – ecco le parole di Musumeci – per scongiurare gravi tensioni sociali già gravi in Sicilia. Occorre intervenire con la massima tempestività per consentire ai Comuni e alle Province di continuare a svolgere le proprie essenziali funzioni. E’ quindi urgentissimo che ai ministeri della Salute e dell’Econonomia, si possa sbloccare, a favore della Sicilia, la vicenda delle rate di mutuo per l’indebitamento sanitario, da 127 milioni di euro, mantenendo l’imputazione delle risorse al Fondo sanitario regionale. E poi, il giudizio di parifica del rendiconto della Corte dei Conti impone il ripianamento in tempi brevi di un disavanzo in gran parte ascrivibile, come precisato dalla stessa Corte, a esercizi passati e ad alcune partite finanziarie risalenti a 25 anni fa. E dunque, presidente Conte, le chiediamo un intervento diretto per l’inserimento dell’emendamento, già esaminato dalla commissione Bilancio del Senato e rinviato alla negoziazione bilaterale, relativo al ripianamento in 10 anni di tale disavanzo. E poi, la Regione, pur non avendo potestà legislativa in materia di finanza locale, da anni sostiene i Comuni e le Province con ingenti risorse a proprio carico. E quindi le chiediamo che, nel disegno di legge di bilancio statale, sia riportato da 80 a 100 milioni di euro lo stanziamento per le Province destinato a compensare il prelievo forzoso a cui ancora le stesse Province sono soggette per la compartecipazione al debito pubblico nazionale. Quindi 20 milioni di euro in più, ed è una somma valutata dalla Corte dei Conti come minimale per raggiungere l’obiettivo inserito nell’Accordo che Stato-Regione hanno stipulato lo scorso anno”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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