A seguito dei recenti arresti tra funzionari Anas e imprenditori in Sicilia per corruzione legata alle manutenzioni stradali, interviene l’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, di Sicilia, presieduta da Santo Cutrone, che afferma: “Proprio per contrastare questo fenomeno, l’Assemblea Regionale ha da poco approvato una nuova riforma che, limitando – per valori di importo non superiori alla soglia di interesse comunitario – la possibilità di ribassi anomali, rende più difficili gli accordi sottobanco. La norma è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale em fino a quando la Corte costituzionale non si pronuncerà sul ricorso del Consiglio dei ministri, è pienamente in vigore in Sicilia al di là dei falsi dubbi strumentali che tornano a farsi sentire. Basta, quindi, solo applicarla, come è dovuto, per frenare il malaffare. Inoltre, più volte abbiamo segnalato alle autorità competenti l’anomalia rappresentata dal fatto che l’Anas nei propri capitolati d’appalto in Sicilia non applica il Prezziario regionale, ma proprie tariffe spesso di molto inferiori e che, proprio nel caso del bitume e del calcestruzzo, arrivano anche ad essere del 40% in meno. Se a ciò si sommano i ribassi attualmente praticati e figli della legge nazionale, si arriva a valori impraticabili e insostenibili che, senza con questo volere giustificare comportamenti illeciti, ma senza tema di smentita, conducono alla conclusione che imporre prezzi strozzati a imprese disperate inevitabilmente apre le porte alle tentazioni”.
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