L\’On. Ida Carmina presenta una interrogazione parlamentare sui fatti di Porto Empedocle: \”Non è accoglienza senza il rispetto dei diritti umani\”

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L’On. Ida Carmina parlamentare nazionale del Movimento 5 stelle, assieme a tutti i colleghi siciliani e ad un nutrito gruppo di parlamentari, ha presentato una interrogazione parlamentare a risposta orale al Ministro dell’Interno Piantedosi sulla emergenza sbarchi e sulla gestione migranti in Sicilia ed in particolare sul flusso incontrollato che ha provocato situazioni di notevole gravità non solo a Lampedusa ma soprattutto a Porto Empedocle, primo approdo nella nostra isola.

“La politica migratoria della Meloni in questo primo anno ha lasciato a desiderare e negli ultimi mesi la Sicilia ha subìto una autentica catastrofe umanitaria, sociale ed economica per via di una dissennata gestione da parte del Governo Meloni.

Ormai negli ultimi mesi il trasferimento a cadenza giornaliera, tranne i giorni fortuiti di mare grosso, da Lampedusa a Porto Empedocle segna nei numeri e nella gestione il fallimento delle politiche migratorie di questo Governo. Osservando i numeri si ha chiara la situazione al limite vissuta, lesiva dei diritti delle persone migranti e che espone a pericolo ordine, sicurezza e salute pubblica. Basti pensare che a Porto Empedocle dall’11 al 17 settembre sono state alloccati circa 5 mila migranti, in un piazzale, originariamente di semplice smistamento, in fretta predisposto come centro di pre-identificazione, che ho visitato più volte e che non garantisce le condizioni minime di vivibilità, né da un punto umano, sanitario e di servizi ed assolutamente non è idoneo all’accoglienza. Altro che sosti brevi. Ho toccato de visu una situazione ingestibile, e soprattutto poco degna di un paese civile per il trattamento riservato ai migranti, seppur il personale impegnato, dalla Croce Rossa, alla Prefettura, dalla Protezione Civile e infine alle Forze di Polizia, si sia impegnato allo stremo delle forze.

E’ sotto gli occhi di tutti, che in queste condizioni, a Porto Empedocle, è assolutamente impossibile parlare di accoglienza. Uno spiazzale recintato non può contenere migliaia di persone, tra cui donne e bambini anche piccolissimi, in condizioni disumane, al caldo asfissiante, senza neppure possibilità di lavarsi o di un minimo giaciglio e di sicurezza sanitaria e alimentare, praticamente inesistenti. Tra l’altro è a dir poco inopportuna la scelta di continuare a trasferire i migranti con il traghetto di linea e poi con autobus da Porto Empedocle al centro di destinazione finale, e dopo il sinistro, che purtroppo ha visto la morte di due giovani favaresi, è impraticabile, tranne che per piccoli numeri e non per migliaia di persone. Abbiamo già sperimentato le “fughe” a centinaia dei migranti che sono riusciti a dileguarsi e a dispergersi per tutto il territorio di Porto Empedocle dal piazzale, inidoneo all’accoglienza e pare privo di alcuna definizione ed autorizzazione giuridica, posto al centro città ed a poca distanza dalle scuole elementare e media, frequentate dai minori empedoclini. Porto Empedocle e gli empedoclini, come rimarcato dallo stesso sindaco di centro destra della Città Marinara, non possono subire un impatto così violento per le scelte erronee del Governo Meloni, che non ha utilizzato le navi ad hoc in rada, per come promesso, che avrebbero consentito di evitare questa sofferenza, sia ai migranti, che alle comunità di Porto Empedocle e di Lampedusa, vittime dell’incapacità gestionale del Governo Meloni. La mia interrogazione è volta a sollecitare interventi immediati da parte del Governo e del Ministro Piantedosi che non possono più tergiversare e non è un CPR in più che può risolvere la situazione. Qui va stravolta la gestione al fine di mettere un punto a questa emergenza. Finora al netto di proclami e di provvedimenti spot e repressivi, non risolutivi, il Governo si è fatto trovare impreparato, con gravissime conseguenze per l’accoglienza e per la sicurezza dei cittadini. E’ doveroso che le attività commerciali, economiche e turistiche presenti a Porto Empedocle vadano ristorate per i danni subiti quotidianamente per tutta l’estate. Non si può si può derogare al rispetto dei diritti universali dell’Uomo. Niente lo giustifica. Per questo nell’interrogazione chiedo al Governo di intervenire con celerità ed anche, in contemporanea, di assicurare ai cittadini residenti una normalità quotidiana, che ad oggi è mancata.”

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