L’ictus in cardiologia, presentata una dei “due giorni” (video interviste)

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Ad Agrigento, all’Hotel della Valle, in via Crispi, domani venerdì 10 maggio dalle ore 14:30 in poi, e sabato mattina, 11 maggio, dalle 9 alle 13, si svolgerà un convegno incentrato sul ruolo dell’emodinamista nel trattamento dell’ictus, con particolare riferimento alla trombectomia meccanica. L’iniziativa è stata presentata oggi in conferenza stampa all’Hotel della Valle.

Le interviste 

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One Thought to “L’ictus in cardiologia, presentata una dei “due giorni” (video interviste)”

  1. GIOVANNI PARISI

    Ho ascoltato con attenzione e con commozione l’intervista rilasciata dal Dott Caramanno primario di Emodinamica dell’ospedale di Agrigento. Ho voluto risentirla più volte per capire meglio il suo intervento e ho deciso di scrivere su questo giornale un modesto commento senza nessuna presunzione culturale a proposito.
    Sono rimasto colpito da 3 motivi che all’interno del mio animo non sono passati inosservati.
    1) Il primo motivo sicuramente è legato alla capacità che il dott. Caramanno ha a gestire insieme alla sua equipe il reparto presso l’ospedale di Agrigento, la cui sala operatoria emodinamica è considerata tra le eccellenze sanitarie dell’Isola sia per le risorse umane, sia per le attrezzature all’avanguardia a disposizione.
    2) Il secondo motivo è legato ad una mia devastante esperienza avuta con un mio carissimo congiunto dieci anni fa. Una triste esperienza che ha portato il mio congiunto, prima ad una situazione fisica ridotta del 70% e dopo all’inevitabile decesso. Sicuramente, con un intervento del genere, fatto immediatamente dopo l’ictus, il decorso della malattia avrebbe avuto un altro percorso.
    3) Il terzo motivo è invece dovuto alla percezione di una profonda amarezza, che lasciava trasparire tra le righe il dott. Caramanno, durante l’intervista e sopratutto alla fine di essa. Sostanzialmente il primario ha dichiarato con grande determinazione che non è frutto di una becera ambizione (cosa che Caramanno non ha assolutamente bisogno di avere) che la tecnica di intervento al cervello può rimuovere in tempo reale le cause devastanti dell’ictus restituendo al paziente la mobilita e altri handicap che l’ictus causa al cervello. Se non ho capito male, visto la mia ignoranza in questa delicata materia, questo tipo di intervento, che lui ha già fatto 2 volte con ottimi risultati su altrettanti pazienti, venga osteggiato da altri suoi colleghi che si occupano di neurologia. Trovo abbastanza imbarazzante, che un medico di tale levatura professionale, con la sua esperienza, con centinaia di interventi l’anno molti dei quali hanno salvato da sicura morte decine e decine di pazienti debba alzare la voce per rendere un servizio straordinario. Il dott. Caramanno ha concluso la sua intervista dichiarando in maniera esplicita che in ogni caso, nella malaugurata ipotesi di un ictus ai suoi amici e parenti li opererà comunque senza esitazione. Io stesso caro dottore lo autorizzo, se mi legge in questo commento, ad intervenire senza esitazione, nel caso in cui dovessi entrare a far parte della categoria di persone sfortunate.

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