Un proficuo incontro è intercorso il 24 agosto tra il presidente dell’assemblea dei sindaci Alfonso Provvidenza e le associazioni dei consumatori, rappresentate da Ilenia Capodici e l’avv. Anna Macaluso, Manlio Cardella e Pippo Spataro.
In occasione del quale si è definita una tabella di marcia da seguire , nell’interesse collettivo, senza prescindere dal principio che” l’acqua è un bene comune essenziale per la vita di ciascun individuo”.
Il servizio idrico integrato, con la costituzione di AICA- società consortile – si riporta finalmente ad una gestione pubblica. Anche se il processo di ripubblicizzazione non potrà definirsi completo fino a quando non avremmo la possibilità di disporre dei pozzi e, dei bacini idrografici, senza più dover acquistare l’acqua da Sicilia Acque, auspicandone in tempi brevi il definitivo scioglimento dell’inusuale contratto con detta società.
L’acqua, servizio primario di pubblica utilità, sotto il profilo del diritto di accesso alla fornitura, è un bene pubblico da proteggere, tutelare e risparmiare, attraverso una gestione efficiente e sostenibile dei sistemi di approvvigionamento idrico, eliminando le perdite d’acqua in distribuzione nella misura del 42,0% dell’acqua immessa in rete con ripercussioni ambientali (spreco di risorsa), energetiche (aumento dei consumi energetici per gli impianti di sollevamento), finanziarie (danni economici per l’ente gestore che non riscuote su tutta l’acqua distribuita), sociali (disagi per sospensione o riduzione negli apporti idrici e per difficoltà derivanti dai lavori stradali per riparazione).
Nello specifico, le perdite totali si compongono delle seguenti tipologie: una parte fisiologica che varia generalmente tra il 5% e il 10%; una parte fisica associata al volume di acqua che fuoriesce dal sistema di distribuzione per svariate cause. Una parte amministrativa, stimata intorno al 3-5%, legata a errori di misura dei contatori e ad allacci abusivi. La presenza di perdite è anche direttamente proporzionale al numero di allacci e all’estensione della rete. Prioritari appaiono il rifacimento della rete idrica , della rete fognaria, il funzionamento o la creazione di nuovi depuratori.
Il Presidente di Aica Alfonso Provvidenza ha prestato la dovuta attenzione alle perplessità espresse circa le criticità rilevate in merito alla gestione del servizio idrico integrato, cercando nel contempo di dare delle risposte, proponendo soluzioni e proposte accolte positivamente dalle scriventi associazioni. Tra i temi affrontati, primo tra tutti quello relativo alla composizione di soli 33 comuni alla consortile , e non invece dei complessivi 43 comuni, creando, tra utenti e consumatori, disparità di trattamento in termini di costi che incidono nella formulazione della tariffa.
Il Presidente, anche se vi sono 8 comuni, ai quali il commissario nominato dalla Regione Sicilia , ha concesso la facoltà di gestire il SII in modo autonomo ,ex art 147 del D.Leg 152/2006, ha assicurato che ciò non comporterà il fatto che la consortile non potrà utilizzare le sorgenti, i pozzi e le fonti idriche che insistono su quei comuni. A breve, inoltre, anche le utenze servite dal VOLTANO e TRE SORGENTI saranno assorbite dalla consortile.
La necessità di dotarsi di un regolamento d’utenza che disciplini l’erogazione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione dei reflui nel territorio di competenza ,compresa la disciplina degli allacci e degli scarichi delle acque reflue domestiche e non domestiche, e industriali in pubblica fognatura.
Di grande efficacia saranno:
- adozione di una carta dei servizi quale dichiarazione di impegno formale del gestore , nei confronti degli utenti finali e delle associazioni di rappresentanza, e come tale, costituisce elemento integrativo del contratto di fornitura, nonché dei regolamenti che disciplinano le condizioni generali di fornitura dei servizi idrici integrati. La carta, che individua i principi fondamentali e gli standard di qualità che il gestore si impegna a rispettare nel condurre le proprie attività, costituisce lo strumento ideale per verificare la soddisfazione degli utenti finali.
- istituzione di una commissione paritetica per la risoluzione extragiudiziale delle controversie insorte tra gli utenti e la società consortile;
- potabilità dell’acqua: maggiore trasparenza attraverso la pubblicazione quotidiana sul sito dei parametri circa la potabilità dell’acqua, avendo questi una incidenza rilevante sulla salute dei cittadini;
- chiarezza sugli oneri di depurazione e fognature, attraverso la mappatura delle zone servite per evitare di trovare sulle fatture addebiti per servizi inesistenti oggetto in passato di numerosi contenziosi ;
- utenze forfettarie: definizione del problema circa il perdurare della situazione di utenti che pagano in modo forfettario in assenza di un contatore idrometrico, il cui costo ha una ricaduta sociale su quelle utenze invece dotate di misuratore. Il Presidente Provvidenza ha assicurato la risoluzione del problema delle utenze forfettarie attraverso l’installazione dei contatori .
- utenze condominiali e divisionali :sono pochi i condomini che, dotati di una singola vasca per l’approvvigionamento idrico, hanno installato i divisionali per consentire a ciascuna unità immobiliare la gestione diretta dei consumi idrici. Questo tema abbiamo suggerito possa essere oggetto di approfondimento in una riunione anche in presenza degli amministratori di condomini;
- debiti e contenziosi pregressi , questi continueranno a cura della curatela fallimentare e nulla avranno a che vedere con l’AICA.
Nonostante lo statuto dell’AICA richiami la partecipazione attiva nel controllo e nella gestione della società consortile attraverso la pubblicazione di tutta la documentazione , per una maggiore trasparenza nell’informazione, la partecipazione attiva del cittadino nella governance del sistema idrico integrato, è necessario che ciascuno degli attori in campo contribuisca per ruoli e competenze a supportare la costituenda società consortile. Questo approccio guarda alla risorsa idrica come ad un “ bene” che assurge ad una “funzione comune” all’interno della società civile e pone le basi sulla riconduzione del servizio alla sfera pubblica. Il legislatore infatti, anche sulla spinta delle nostre associazioni, è orientato sempre più al consolidamento del “governo pubblico e partecipativo del ciclo integrale dell’acqua”, proponendo, quale strumento per accrescere la partecipazione dei cittadini nella gestione del SII, una riformulazione giuridica del servizio, che viene così concepito quale attività in cui la tutela ambientale e l’elemento solidaristico prevalgono sull’aspetto economico-commerciale, al fine di ampliare la partecipazione dei cittadini al governo delle acque.
La gestione del SII fondata su modelli di cooperazione funzionale, inoltre, può fungere da strumento per il consolidamento di una maggiore legittimazione democratica da parte dei cittadini-utenti, senza vincolare l’ente ad una generalizzata modulazione gestionale, quanto più al riconoscimento costituzionale di un particolare nesso tra comunità ed ente incaricato del servizio.
In virtù di tale nesso, che si estrinseca in modelli di democrazia organizzativa, la partecipazione della comunità incide sull’aspetto economico-gestionale valorizzando il carattere funzionale del servizio