Lampedusa, il Comitato Spontaneo chiede la consultazione per la chiusura dell’hotspot

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E’ il Comitato Spontaneo di Lampedusa a chiedere la consultazione, un referendum, per la chiusura dell’hotspot presente nell’Isola che ormai, da anni, crea problemi non indifferenti.

Il Comitato ha scritto una nota che pubblichiamo testualmente:

“In queste settimane abbiamo portato avanti due rivendicazioni fondamentali per le isole Pelagie:
1. la realizzazione di un ospedale sull’isola e il rispetto immediato dei LEA (Livelli Essenziali
di Assistenza) a Lampedusa e Linosa;
2. la chiusura dell’hotspot e la fine dell’utilizzo di Lampedusa come piattaforma militarizzata per la gestione delle migrazioni.

Abbiamo in più di un’occasione chiesto alle istituzioni locali di avviare un confronto all’interno delle sedi di rappresentanza democratica locale; purtroppo però questo ci è stato più volte negato.

Riteniamo sia necessario che tutta la popolazione partecipi attivamente alla vita democratica della comunità. Per questo abbiamo indetto una consultazione popolare sul tema delle migrazioni. Da trent’anni, a fronte della continua violazione dei diritti più essenziali per la popolazione e per i migranti, Lampedusa viene utilizzata come piattaforma militare, di gestione per le migrazioni e come “palcoscenico del confine”, da parte dei vari governi nazionali, europei e della Nato.

Tutto questo con la complicità delle amministrazioni locali e attraverso una strategia ricattatoria morale ed economica, ai danni della popolazione locale. Tutto ciò ha fatto sì che settori della comunità locale cedessero a questi ricatti, traendo a loro volta vantaggi dalla situazione venutasi a creare.

La consultazione ha come obiettivo quello di dare voce alla reale opinione degli abitanti di Lampedusa, cercando così di rompere l’immagine retorica e politicamente funzionale che negli anni è stata costruita intorno a quanto si verificava sull’isola. Le narrazioni dominanti dell’isola improntate alla continua emergenza, da quella edulcorata dell’accoglienza e degli eroi, a quella piena di stigma dell’isola razzista e xenofoba, sono state tutte caratterizzate da grossolane semplificazioni, sempre lontane anni luce dalla complessità dei fenomeni e delle dinamiche realmente in atto.

Non è nostra intenzione ignorare la gravità del problema migratorio. Riteniamo però che, a partire dalla rivendicazione dei diritti e della serenità per i lampedusani e le lampedusane, possa iniziare un percorso di messa in discussione dell’intera governance delle migrazioni: a partire dall’intervento sulle cause che spingono migliaia di persone a lasciare il proprio paese nelle condizioni a cui abbiamo assistito in questi anni, fino alla regolarizzazione dei viaggi, superando così le attuali normative nazionali ed europee, con particolare attenzione al tema dei diritti dei lavoratori, comunitari ed extracomunitari”.

Ed ecco adesso il testo della consultazione:

 

 

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