La crisi di governo e le imprese in Sicilia

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La crisi di governo e le ripercussioni tra le piccole e medie imprese artigianali siciliane. L’intervento del presidente regionale della Cna, Nello Battiato: “Risolvere l’oppressione fiscale”.

La crisi di governo incide, e tanto, sulle prospettive economiche, e di conseguenza sociali, in Sicilia. Nell’Isola, però, non si tratta di un evento imprevisto e imprevedibile che, in quanto tale, provoca danni e sconquasso a cielo sereno. Sì, perché i cieli siciliani sono da tempo oscurati da nubi, piogge e tempeste. Dello stesso parere è Nello Battiato, presidente regionale della Cna di Sicilia, la confederazione nazionale delle piccole e medie imprese artigiane. Battiato conferma e spiega: “Il vero problema non è la crisi di governo, che ci può stare, ma la perdurante crisi sulle reali misure di politica economica a favore del tessuto produttivo”. E poi, in riferimento all’attuale precaria condizione di stallo, il presidente della Cna siciliana aggiunge: “Non vogliamo certamente entrare nel merito riguardo ai possibili scenari per l’uscita dalla crisi di governo. Riponiamo grande fiducia nell’autorevole ruolo del Capo dello Stato, ma riteniamo che, in questo particolare momento, debba prevalere il senso di responsabilità dei partiti. I leaders e i parlamentari hanno il dovere di guardare prioritariamente alle dinamiche di interesse collettivo, piuttosto che alle poltrone o agli egoismi di aggregazione”. Dunque il sindacato delle imprese del variegato e prezioso settore artigianale ritiene che a prescindere dalla soluzione alla crisi, voto o altro governo, bisogna affrontare e risolvere delle priorità. E Nello Battiato spiega quali: “Occorre innanzitutto orientare l’impegno e le energie per migliorare redditività e produttività, con occhio di riguardo per il sostegno agli investimenti, di cui la Sicilia ha urgente bisogno soprattutto in termini di infrastrutture e opere di manutenzione. Poi bisogna contenere i costi diretti e indiretti puntando sulla riduzione della pressione fiscale. Oggi siamo ad un livello inaccettabile. Non è possibile che un piccolo imprenditore sia costretto a lavorare fino al mese di settembre solo e soltanto per pagare e onorare gli impegni con il fisco. Continueremo a fare pressing anche per la semplificazione della burocrazia, la conferma delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni in edilizia, l’incentivazione per la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese che sono il motore della crescita”. Ordunque la flat tax promessa, in particolare, dalla Lega di Salvini, sarebbe ossigeno, e tanto, per le imprese artigianali? Il presidente Battiato risponde: “Per la verità, anche con il governo Conte non c’erano garanzie sulla sua realizzabilità. Noi spingeremo affinché si vada avanti su questa strada, tenuto conto che comporterebbe un vantaggio per le piccole e medie imprese. D’altro canto è ovvio che, in questa fase di stagnazione, qualsiasi aumento dell’Iva penalizzerebbe i consumatori e l’intera economia, così come valutiamo una scelta errata l’eventuale applicazione del salario minino: metterebbe soprattutto ai margini la contrattazione aziendale. Ma ovviamente stiamo parlando di una misura di cui non si conoscono i particolari”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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