Intervista al candidato al Senato (unico agrigentino) Michele Termini

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Incontriamo il candidato al Senato Michele Termini, unico agrigentino, per conoscere alcuni dei suoi principali programmi
Dott. Michele >Termini, come vede la sicurezza urbana sul territorio?
“Rispondere alla domanda di sicurezza richiede interventi su molti fronti e non  può essere semplificata, la cura della città, il contrasto al degrado, la gestione degli spazi e delle aree dismesse. Studi effettuati in varie parti del mondo, ci insegnano come sia importante rafforzare il senso di appartenenza e di identificazione sociale con il proprio quartiere e area di residenza. Questo senso di appartenenza induce già di suo ad un controllo informale e attento da parte della comunità, favorisce e aumenta il rispetto per l’area urbana di appartenenza. Lo abbiamo ben visto con le importanti associazioni che operano sul territorio, che dal mio punto di vista devono essere viste come una risorsa per le amministrazioni locali e non come una fonte di problemi da dover poi gestire, sono realtà che vanno valorizzate e accompagnate in un cammino condiviso. Questo senso di appartenenza non nasce dal nulla, ma si genera e si rafforza mediante interventi coordinati e strategie di tipo urbanistico legato all’ambiente e con programmi sociali e culturali che possano trasmettere il concetto di bellezza, ordine e vivibilità delle aree pubbliche”.
Muoversi in provincia di Agrigento e Caltanissetta è diventato difficile in bici, auto e bus ma persino a piedi. Come affrontare la sfida della mobilità?
“E’ una sfida che richiede tempo, competenza e passione. Finora si è sempre puntato sulle infrastrutture di trasporto, certamente necessarie ma si deve puntare di più sul concetto di servizio. Sul trasporto porteremo avanti proposte di miglioramento. Troppe incompiute e pochi investimenti negli anni hanno penalizzato e non poco il nostro territorio”.
I piccoli e grandi Comuni. Quale è la sua visione attuale?
“Visto come il nostro territorio è ridotto, sarebbe già tanto riuscire a ‘fare qualcosa’. Muoversi, metterci la faccia, dialogare con commercianti e residenti senza pensare alla ‘lesa maestà’ se qualcuno ti critica. Nascondersi, sperare che le cose migliorino da sole, non decidere niente, come hanno fatto finora molti esponenti politici, non aiuta nessuno e non cambia la situazione. Mi preoccupa, per esempio, la situazione del commercio. Ormai non si contano più le saracinesche che si abbassano e che non riaprono più”.
Perché gli agrigentini ed i nisseni dovrebbero votarla?
“Perché da figlio di questa terra e da politico non ho mai mancato di aiutare il mio territorio, a 360 gradi. Insomma, proseguirei il lavoro già fatto da amministratore pubblico da professionista e lo farei da senatore. Ruolo differente ma stesso impegno per la comunità. Lo farei con la schiena dritta e la testa alta pensando al bene di chi vive e lavora nelle provincie di Agrigento e Caltanissetta”.
Dopo l’esperienza come sindaco di Campobello di Licata, gli incarichi presso la Regione Sicilia, e la partecipazione attiva presso grandi realtà pubbliche e private quale sono le ipotesi e il suo impegno politico futuro all’interno di Italia Viva?
“Nella mia vita politica sono andato sempre dove mi portava il cuore e l’emozione, più che il ragionamenti di convenienza. È il mio modo di vivere e fare politica. Le esperienze amministrative fatte a livello locale e politiche a livello regionale mi hanno fatto crescere. Molto del mio impegno lo dedico a dare risposte al territorio tramite studio e competenza senza defilarmi mai dai problemi. Italia Viva è un contenitore che mi consente di esprimermi in libertà”.
Italia Viva e lei stesso aveva sostenuto la presidenza Draghi. È stata una forzatura politica arrivare alle elezioni anticipate, soprattutto in questo delicato momento storico, o crede sia un bene per il Paese?
“Siamo stati gli unici a volere sin dall’inizio Draghi, abbiamo combattuto per averlo alla guida dell’Italia, altri dicevano “Conte o morte”. Far cadere il Governo Draghi è stato un errore che ha chiare responsabilità. Draghi sarebbe stato fondamentale in questi mesi per affrontare i tanti problemi che si acuiranno in autunno: inflazione, crisi energetica, le conseguenze della guerra sul cibo e sulla migrazione, gli effetti del clima, la necessità di una svolta ambientale, una giustizia che purtroppo spesso rischia di diventare ingiusta. Ci provano un po’ tutti ad addossarci la colpa di quanto accaduto politicamente, dipingendoci come tiratori franchi ma non è così”.
Al momento il centro-destra è in testa ai sondaggi, la strategia di Italia Viva di correre con un’unica lista con Calenda e guidare una coalizione di centro, ribattezzata Terzo Polo, segna un nuovo ciclo? È sempre più evidente la rottura con le anime diverse che compongono il centrosinistra, da cui Italia Viva proviene?
“L’obiettivo del Terzo Polo è fermare l’avanzata del centro destra che, è vero, è in vantaggio nei sondaggi. Dobbiamo evitare un Governo guidato da Meloni e Salvini. Se gli italiani ci daranno fiducia ci saranno le condizioni per convincere Draghi a tornare. Vengo da una formazione politica seria e di contenuti e reputo non possibile sedere a fianco di chi, come Luigi Di Maio, ha infangato una comunità per anni, ha chiesto l’impeachment per il Presidente Mattarella, andava a braccetto con i gilet gialli. Il centrosinistra tornerà a vincere quando ritroverà l’anima riformista che lo contraddistingue”.
Un ultimo pensiero, legato al suo punto di vista sul territorio a cui lei è fortemente legato.
“Si, certo. Non è un mistero che sia innamorato del mio territorio. Chi può non esserlo? Ma non è questo il punto. Il punto è l’orizzonte politico, culturale, sociale, economico che esso chiede e di cui ha bisogno. Ad Agrigento e Caltanissetta non serve un’opzione, una mera alternativa, ma la possibilità di tornare a brillare libere dalla ripetizione del già visto, dai veti, delle prospettive di maniera. Deve avere, perché lo merita, autorevolezza a livello regionale, nazionale e non solo. Passate le politiche ne riparleremo, volentieri, speriamo da Senatore”.

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