Il grido d’allarme del WWF sul disastro territori colpiti dalle alluvioni

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L’autunno è la stagione più piovosa dell’anno, indipendentemente dai cambiamenti climatici in atto, da sempre.

E come tutti possiamo ben vedere, questi fenomeni stanno diventando più intensi e frequenti di quanto non fossero anni fa. Incominciamo ad avere delle anticipazioni di quello a cui stiamo andando incontro, e la colpa è solo e soltanto nostra. Ormai da anni il WWF denuncia l’estrema pericolosità degli impatti dei comportamenti umani sulla natura e il territorio e continua a farlo, insieme ad altre associazioni, inascoltati da 60 anni.

La distruzione e la manomissione continua e costante da parte dell’uomo dei territori, nel nome di un falso progresso, porta a conseguenze disastrose come quelle che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte: frane, smottamenti, straripamenti di fiumane, torrenti o semplici valloni portano al dilavamento e impoverimento delle campagne.

Incendi dolosi a monte diminuiscono il drenaggio delle acque, creando deserti in quota che non trattengono più le acque impoverendo le sorgenti alimentate dal carsismo delle nostre montagne e provocando pericolosi crolli di interi costoni rocciosi, prima trattenuti dalle radici degli alberi.

La bruciatura dei campi post estiva e preautunnale dopo la raccolta crea piccole fiumane che non consentono alle acque di penetrare nei terreni consentendo il normale e naturale nutrimento e scorrimento sotterraneo…

L’impoverimento e l’abbandono delle campagne e colture crea altri enormi disagi a campi limitrofi invece ben mantenuti e lavorati…

L’abbandono dei rifiuti e le discariche abusive provocano l’accatastamento presso gli alvei dei fiumi e torrenti di grandi quantità di materiale che ostacola il normale deflusso delle acque… portandoli fino al mare con le conseguenze che conosciamo. Gli stessi alvei non sono sufficientemente gestiti e curati da chi di competenza.

La modifica delle foci operata solo meccanicamente con la scusa della bonifica senza rispettare i corsi e percorsi naturali dei fiumi e torrenti agevola l’erosione costiera e l’impoverimento della biodiversità dei luoghi facendo letteralmente morire intere aree ad alto interesse naturalistico a discapito degli impollinatori, dei regolatori naturali dei corsi d’acqua come i canneti i cui ambienti sono abitati da decine di specie di fauna selvatica che regola anch’essa l’ambiente costiero…

La cementificazione di territori ad alto rischio idrogeologico è la ciliegina sulla torta di un sistema colluso e corrotto dell’amministrazione pubblica. Tutto ciò non può continuare così, la natura è più forte di ogni tipo di soluzione apparentemente risolutiva l’uomo possa apportare.

In Sicilia il gap è ancora più forte. I territori abbandonati, la mancanza di controlli, l’incuria e l’inciviltà di alcuni cittadini, la colpevole sottovalutazione di questi fenomeni o la cinica connivenza di molti amministratori e politici stanno portando la nostra isola al disastro ambientale!

Il WWF lo denuncia da sempre e sempre continuerà a farlo. Ormai non è più un problema di pochi idealisti ambientalisti… è un problema di tutti! Vi invitiamo tutti a visionare un video di quello che accade nel nostro entroterra mentre noi giriamo allegramente nelle città invase dai rifiuti e con sempre meno zone verdi e drenanti…

Quello che abbiamo scritto e detto e quello che diciamo da sempre lo testimonia la natura stessa, guardando ciò che succede durante un giorno di pioggia… non un mese di pioggia… un sol giorno…

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