Favara, il sindaco Palumbo è lontano anni luce da come si amministra un condominio di tre appartamenti. Figurarsi amministrare una città intera. Lo sfascio di ieri sera

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Mentre per la normalità della gente, i favaresi perbene e lungimiranti e molti consiglieri comunali la seduta del Consiglio comunale di ieri ha sancito quello che purtroppo abbiamo sempre detto, e cioè la tirannia di un uomo solo che ormai ha i mesi contati (si, perchè l\’assessore non si può sfiduciare, mentre il sindaco…), il sindaco Antonio Palumbo crede che ieri sera abbia giocato una partita a tressette.

Avrà anche mille pregi, Antonio Palumbo, persona perbene, primo cittadino di una città sempre più allo sbando e priva di un vero e proprio comandante che la sappia portare sulla retta via. Palumbo, invece, è capace anche di far sbattere la nave che guida anche nell\’unico scoglio presente nell\’oceano Pacifico.

A parte la matematica, ovviamente per lui è una opinione del tutto personale. Parla di 24 consiglieri PRESENTI ed invece i consiglieri erano 15. Si PRESENTI, perchè uno che dice perentoriamente (e lo ribadisce oggi nella sua pagina di fb) \”su 24 consiglieri ecc ecc\” non lo si può giustificare in nessun modo.

Due sono le cose: o è strabico, ed ogni consigliere lo vede il doppio o parla in malafede. Non c\’è altra via. Nella sua pagina di fb scrive testualmente: \”Solo 10 consiglieri comunali su 24 hanno votato la proposta di sfiducia simbolica all\’assessore ai Lavori Pubblici Emanuele Schembri\”. Ma quando mai!!!

Adesso si spieghi al popolo intero perchè ha detto 24 quando invece i presenti erano 15? Qualcuno ci capisce qualcosa? Ha tentato miseramente di sminuire l\’accaduto inventandosi di sana pianta un dato matematico. Non solo; il dato matematico uccide e compie un vero e proprio attentato (non dinamitardo) nei confronti suoi e del suo assessore!

La percentuale di voto: di fatto quasi il 70% dei consiglieri (presenti) vuole cacciare via l\’assessore Schembri e l\’unico che non se n\’è accorto è proprio lui, Antonio delle meraviglie. Cioè quella stessa percentuale (più o meno) che ha distaccato la sua vittoria a primo cittadino contro l\’avversario. Allora, però, le percentuali erano favolose, corrette e strabilianti; ieri sera, che quella percentuale non apparteneva a lui, non ha avuto valore!

Offende l\’intelligenza dei favaresi come se nulla fosse; prende in gioco uomini, persone, assessori, consiglieri, popolazione. Il tutto con una naturalezza disarmante (e dittatoriale).

Matematica a parte, ieri sera il Palumbo ha avuto la forza di andare oltre il limite di ogni ragionevole senso di rispetto ed educazione civica (azzo, ci vuole proprio una grande forza).

Dopo la cocente e violentissima votazione è stata avviata la discussione. Qualcuno ha parlato e poi ad un certo punto, correttamente, è stato chiesto ad Antonio il suo intervento. Lui si è rifiutato e lo ha fatto nel modo peggiore possibile (è proprio un recordman). Non solo ha detto di non volere parlare ma ha anche aggiunto: \”Andiamo avanti con gli altri punti del Civico consesso così finalmente parleremo di cose serie…\”.

Non ci crederete ma chi scrive questo articolo, in questa circostanza, riesce a perdonare il sindaco di Favara. E sapete perchè? Subito detto. A nostro modo di vedere, spessissime volte, il sindaco Antonio Palumbo non capisce ciò che dice. Ma davvero! Sminuire un atto di sfiducia verso un suo assessore incapace e fuori mestiere (come quello di dirigere l\’assessorato ai LL.PP. ha fatto più danni che altro) firmato da dieci consiglieri che rappresentano una straordinaria fetta di voti, è da folli! La città versa in condizioni gravissime, sembra da quarto mondo,  non c\’è una sola cosa che funzioni, dicasi una, e lui, l\’Antonio dei miracoli, reputa una cosa poco seria!

Una offesa al popolo favarese che non può e non deve sottacere un fatto di una gravità inaudita. Ed è per questo che troviamo la forza di perdonare il primo cittadino di Favara. Non capisce le sue stesse parole, non capisce l\’offesa verso gli altri, non capisce il quieto vivere o quel bon ton politico che una volta regnava nella aule consiliari, soprattutto quando c\’era da contrastare l\’opposizione. Insomma un rimbambito (noi parliamo sempre politicamente) che crede di essere (sempre politicamente parlando) Albert Einstein.

E con questi troppi non capisce, il Don Antonio Palumbo di Favara dove vuole arrivare?

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