Emergenza Favara, un fallimento l’incontro di oggi con l’amministrazione comunale e le ditte

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Non c’è accordo malgrado la gravissima situazione che sta mettendo a forte rischio la salute e l’ordine pubblico della città. Lo sciopero, senza le attese novità da parte dei lavoratori, continua.

All’incontro hanno partecipato la sindaca Anna Alba, gli assessori Giudice, Romeo e Maggiore, presente il dirigente dell’Utc, ing. Alberto Avenia, per le ditte, presenti, Alfredo Consiglio, Gaglio, Calabro’ e l’avv. Stefano Catuara.

Nulla di fatto dopo oltre due ore di trattativa. Il Comune non ha soldi oltre i 100mila euro già versati alle ditte ed è in attesa di 256mila del fondo perequativo. Le ditte sono in sofferenza economica con le anticipazioni di quattro mensilità.

Superiore a tutte le ragioni di questo mondo c’è il diritto alla salute pubblica, bisogna intervenire urgentemente. Paradossalmente, questa è la terra di Pirandello, l’Asp ci dice l’assessore comunale Maria Laura Maggiore “non ha ancora decretato lo stato di emergenza, atteso dall’amministrazione comunale per procedere con Ordinanza urgente per quanto previsto dall’art. 191del D.L.vo 152/2006”.

La norma così dispone: “Ferme restando le disposizioni vigenti in materia di tutela ambientale, sanitaria e di pubblica sicurezza, con particolare riferimento alle disposizioni sul potere di ordinanza di cui all’art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, istitutiva del servizio nazionale della protezione civile, qualora si verifichino situazioni di eccezionale ed urgente necessità ovvero di grave e concreto pericolo per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, e non si possa altrimenti provvedere, il Presidente della Giunta regionale o il Presidente della provincia ovvero il Sindaco possono emettere, nell’ambito delle rispettive competenze, ordinanze contingibili ed urgenti per consentire il ricorso temporaneo a forme, anche speciali, di gestione dei rifiuti, anche in deroga alle disposizioni vigenti, nel rispetto, comunque, delle disposizioni contenute nelle direttive dell’Unione europea garantendo un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente. L’ordinanza può disporre la requisizione in uso degli impianti e l’avvalimento temporaneo del personale che vi è addetto senza costituzione di rapporti di lavoro con l’ente pubblico e senza nuovi o maggiori oneri a carico di quest’ultimo. Dette ordinanze sono comunicate al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio, al Ministro della salute, al Ministro delle attività produttive, al Presidente della regione e all’autorità d’ambito di cui all’articolo 201 entro tre giorni dall’emissione ed hanno efficacia per un periodo non superiore a sei mesi”.

È anche previsto un tavolo d’incontro con il Prefetto di Agrigento dagli esiti, a questo punto, molto incerti.

Via siciliaonpress

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