È morto Piero Angela, il saluto di Alberto dalla sua pagina Facebook

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Buon viaggio, Papà.

Queste le parole che 9 minuti fa suo figlio Alberto ha scritto sul suo profilo facebook accompagnate dalla foto sorridente di suo padre, Piero Angela che aveva 93 anni, ma è stato attivo fino alla fine e nulla lasciava presagire la sua morte.

Con lui la televisione ha conosciuto la scienza, la storia della terra, e quel suo genere documentaristico ha arricchito la conoscenza e il bagaglio culturale degli italiani.

Dal mondo animale a come funziona il cervello, sapeva spiegare le cose più complicate con un linguaggio accessibile a tutti.

Giornalista, divulgatore scientifico, saggista e pianista di musica jazz, Piero Angela è stato il massimo esperto di scienza.

Con Super Quark è entrato nelle case di tutti, ha erudito gli italiani su svariati argomenti e saremo tutti un po’ orfani del suo sapere che regalava in maniera così autentica.

Il nome della trasmissione fu individuato proprio perché il senso era “entrare dentro le cose”  e quindi “quark” fu preso in prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto quark, che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti.

Agnostico, aveva frequentato il liceo classico a Torino e di sé diceva:

Personalmente, mi sono annoiato mortalmente a scuola e sono stato un pessimo studente. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino “ludendo docere”, cioè “insegnare divertendo”

Amava tantissimo la musica, suonava il pianoforte ed era appassionato di jazz tanto che girava per i locali torinesi per le jam session.

Nella nostra musica c’è la passione, una specie di virus che continua negli anni e non finisce mai. Allora, la cosa interessante è che i musicisti che amano il jazz magari fanno il loro lavoro […], ma poi si ritrovano dopo, per suonare. […] Questo perché la musica jazz è creativa; mentre la musica classica è esecutiva, cioè i musicisti eseguono la partitura, non scritta da loro, nel jazz si è autori, si è compositori e improvvisatori in tempo reale. E la musica che esce è sempre diversa, è questo che diverte, la creatività.

Applicava e raccontava la scienza a qualunque argomento, compresa la cucina e i rapporti umani.
Ci mancherà l’uomo che per noi “sapeva tutto” e se ce lo raccontava, sapevamo qualcosa in più anche noi.

Sembrava dotato di immortalità, ma oggi siamo tutti tristi per aver perso colui che è stato il nostro prof preferito, che ci ha fatto appassionare alla scienza in ogni sua sfumatura

 

 

 

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