Droga a Favara, condanne ridotte per cinque imputati

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L’inchesta Fortino, coordinata dal pm Paola Vetro, ha lavorato per il controllo capillare del centro cittadino, che ha permesso di frenare il fenomeno del centro storico di Favara, della tensione tra residenti e spacciatori, responsabili del degrado della cittadina.
In merito a questa inchiesta, la prima sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, in parziale riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Agrigento, ha disposto cinque condanne nell’ambito dell’inchiesta antidroga “Fortino”, condotta dai carabinieri della Tenenza di Favara, che ha fatto luce su un giro di droga nel centro storico.

In secondo grado, le condanne sono ridimensionate.

La Corte, presieduta dal giudice Adriana Pirasa, ha condannato a due anni, dieci mesi e venti giorni di reclusione (e 10 mila euro di multa) Massimo Crapa (3 anni e 4 mesi in primo grado); due anni e dieci mesi sono stati inflitti a Emanuele Di Dio e Salvatore Stagno (in primo grado condannati rispettivamente a sette anni e sei mesi e sei anni di reclusione); un anno, nove mesi e dieci giorni sono stati inflitti a Bukary Abass, che torna in libertà, (in primo grado la condanna era stata di quattro anni e due mesi); un anno e due mesi di reclusione a Rosario Crapa (in primo grado la condanna era stata tre anni e nove mesi).

 

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