Continuano i tentativi di phishing; oggi la vittima è una donna 70enne accusata di “pedopornografia”

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“Ci sono numerosi procedimenti penale a suo carico, e sottoposta ad inchieste per pedopornografia, siti pornografici”. Questo, grosso modo, il contenuto di diverse mail che sono arrivate ad una pensionata settantenne di Agrigento. Mail inviate da un indirizzo di posta elettronica – naturalmente fasullo – del Ministero dell’Interno. Comunicazioni – chiaramente inverosimili – con le quali veniva però richiesto alla destinataria una serie di informazioni personali e dati anagrafici. Fra le righe della pseudo lettera formale anche la ventilata ipotesi in caso di mancata risposta nel giro di 72 ore di “essere elencata come molestatrice sessuale”. E’ il quarto caso simile nel giro di poche settimane.

L’agrigentina – che si è vista recapitare queste mail – non è però caduta nel “phishing”, ossia nel tipo di truffa fatta su internet con la quale ignoti malintenzionati cercano di ingannare le vittime convincendole a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso di strumenti finanziari, fingendosi ente (nei casi della donna) è stato addirittura tirato in mezzo il Ministero dell’Interno) affidabile. Ha presentato denuncia alla polizia di Sato. Gli agenti hanno già trasmesso ai colleghi della Postale la nuova denuncia.

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