“Concorsopoli”, la procura chiede il processo per gli ex “baroni” del Policlinico Gulotta e Latteri

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La Procura della Repubblica di Palermo lo scorso 29 luglio ha richiesto il rinvio a giudizio, firmata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Andrea Fusco e Luisa Bettiol, per gli ex chirurghi Gaspare Gulotta e Mario Adelfio Latteri e anche per  la figlia di Gulotta, Eliana, chirurgo plastico dell’ospedale Civico. Sotto inchiesta ci sono poi i componenti delle commissioni esaminatrici, docenti non siciliani: Roberto Coppola, Giuseppe Maria Antonio Navarra, il Ludovico Docimo e Vittorio Altomare.

Gulotta e Latteri, professori ordinari del Policlinico di Palermo, uno era il direttore del dipartimento di Chirurgia generale e d’urgenza, l’altro il direttore del dipartimento chirurgico ad attività integrata di natura strutturale. L’udienza preliminare fissata per il 13 settembre riguarda 16 persone coinvolte nella “concorsopoli” del Policlinico di Palermo. La posizione di cinque indagati è stata stralciata. Si profila per loro una richiesta di archiviazione. Si tratta di Vito D’Andrea, Gianfranco Cocorullo, Gregorio Scerrino, Giovanni Guercio e Alessandra Lo Iacono.

“Con Latteri abbiamo fatto un’alternanza, una volta io e una volta lui”. Il professore Gaspare Gulotta, il più noto fra i chirurghi palermitani, spiegava così il sistema di spartizione dei concorsi universitari. Era il 24 luglio 2020, non immaginava di essere ripreso da una telecamera piazzata dai carabinieri: “Stavolta tocca a me e la prossima volta tocca a lui – il professore proseguiva nella sua lezione – Gli ho fatto un associato dieci giorni fa e gliel’ho fatto col solito sistema”.
Gulotta avrebbe messo in piedi anche un’attività di “dossieraggio” nei confronti dell’ex genero, con l’aiuto di medici e rappresentanti delle forze dell’ordine. Fiorella Sardo, in servizio al pronto soccorso del Policlinico, avrebbe rilasciato falsi certificati alla figlia di Gulotta, così come il medico di famiglia Eufrasia Maria Letizia La Rocca. I poliziotti Gaspare Cusumano (dirigente dell’Ufficio sanitario della polizia) e Salvatore Bosco, in servizio alla Dia, invece, avrebbero aiutato Gulotta ad ottenere informazioni riservate sull’ex marito della figlia.

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