Cinquanta sindaci siciliani del Pd bocciano la riforma del servizio idrico

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«Sulla gestione del servizio idrico dobbiamo partire dal rafforzamento del sistema attuale che è il frutto di una lunga battaglia politica del 2015, fatta accanto alla cittadinanza attiva, al forum per l’acqua pubblica, tutti uniti dal principio dell’acqua pubblica passato anche dal referendum – ha detto il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, che ha convocato l’Assemblea dei sindaci – La proposta del governo Musumeci era irricevibile prima e lo è ancora, anche dopo la riscrittura votata a maggioranza in commissione Ambiente e spedita adesso alla commissione Bilancio. L’obiettivo occulto di Musumeci è quello – continua Barbagallo – di favorire una gestione privata, come Sicilacque, controllata dal governo. Peraltro secondo noi ci sono anche diversi profili di illegittimità costituzionale: proseguiremo la nostra battaglia prima in commissione Bilancio e poi, se vorranno andare avanti a colpi di maggioranza, anche a Sala D’Ercole, interessando della questione pure il presidente dell’Ars a cui fin d’ora chiediamo un incontro per far presente che questa sarebbe l’ennesima norma spacciata per riforma che poi finirà per essere impugnata come tutte altre (presunte tali)». «Quello a Miccichè è l’ultimo appello – conclude – poi avvieremo una serie dì mobilitazioni, anche nelle piazze».

In sala «Mattarella» è intervenuto il presidente dell’Ars, secondo cui «questa è una iniziativa di legge che si deve concordare con i sindaci e non tra assessori. Accolgo – ha aggiunto – ovviamente la richiesta di incontrare i sindaci».

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