Caso Puccio al Libero Consorzio, iscritta nel registro degli indagati la dirigente pro tempore Maria Antonietta Testone: \”Atti persecutori nei confronti del lavoratore\”

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La Procura della Repubblica di Sciacca ha iscritto nel registro degli indagati la dirigente “a tempo determinato” del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (ex Provincia) Maria Antonietta Testone, di 61 anni, per l’ipotesi di reato di “atti persecutori”, previsto dall’ art. 612 bis  del codice penale, che  sarebbero stati compiuti in danno di Maurizio Puccio, 63 anni,  “lavoratore fragile” dipendente della stessa Amministrazione.
L’iscrizione nel Registro degli indagati della Testone, che la Procura saccense ha classificato con il “codice rosso”, fa seguito ad un duplice esposto presentato da Puccio nei mesi scorsi,  rispettivamente alle Procure di Sciacca e di Agrigento con i quali ha segnalato, allegando la relativa documentazione,   una serie di  “condotte reiterate”  compiute dalla Testone a suo danno,   ritenute “persecutore e ritorsive”.
Agli episodi già agli atti del fascicolo dei PM saccensi descritti negli esposti, se ne è aggiunto un ulteriore verificatosi il 3 luglio scorso per il quale Puccio ha recentemente dato mandato ai  propri legali  di  presentare un esposto integrativo.
In quest’ultima occasione Puccio, nonostante si fosse regolarmente presentato al  lavoro “in presenza” negli uffici di Agrigento dell’Ente, dopo alcune ore di servizio, si è visto notificare dalla propria dirigente Testone un provvedimento di collocamento “in ferie d’ufficio” a decorrere dallo sesso giorno.
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Così, di fronte a quello che  Puccio ha ritenuto  essere l’ennesimo atto “persecutorio” la  pressione sanguigna gli è schizzata alle stelle, il suo cuore è andato in “tilt”, ed è  finito in ospedale dove i medici   ne hanno disposto il ricovero per sei giorni nel reparto cardiologia,  sottoponendolo  anche ad un serie di accertamenti invasivi, fino alle dimissioni avvenute il 9 luglio scorso.
Alla vicenda Puccio, nelle settimane scorse, si è inserito un altro “tassello”.
Gli agenti della Digos  della Questura di Agrigento, su delega della Procura di Sciacca, si sono recati all’ ex Provincia per acquisire la  documentazione richiamata negli esposti ed il Commissario straordinario Raffaele Sanzo ha chiesto al Segretario Generale Pietro Amorosia di attivare un procedimento disciplinare nei conti della funzionaria dell’Ente che ha consegnato la relativa documentazione agli inquirenti.
Alla funzionaria viene espressamente contestato di  “… aver  rilasciato la documentazione richiesta dalla Polizia senza l’autorizzazione della dirigente …” : ovvero della Testone  che – secondo le ipotesi  investigative –  sarebbe anche l’indagata. La funzionaria si è difesa liberatamente con l\’assistenza degli avvocati Annalisa Russello e Giuseppe Minio, attraverso il deposito di documentazione relativa al caso.
L’Ufficio per i Procedimenti Disciplinari presieduto da Amorosia si è riunito lo scorso mercoledì 19 luglio ed a giorni ne è attesa la decisione.
Il Commissario straordinario Raffaele Sanzo, 79 anni, il cui mandato  è in scadenza per il 31 agosto prossimo, è  stato nominato nel febbraio dello scorso anno dal  Presidente della Regione  Renato Schifani  in quota “Forza Italia”  e si intesta al gruppo politico  del Deputato regionale agrigentino Riccardo Gallo.
Maria Antonietta Testone – alla quale è stato conferito l’incarico di Dirigente a “tempo determinato”  durante la gestione del Commissario Sanzo – è anche Coordinatrice regionale del movimento “Azzurro Donna” di Forza Italia ed  vicina, anche lei, alle posizioni del Deputato Riccardo Gallo   il quale, in ambito regionale, fa capo al   Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gianfranco Miccichè.
Come  detto, Puccio nei mesi scorsi  ha presentato alle  Procure della Repubblica di Sciacca (città in cui risiede e lavorava) e di Agrigento (luogo in cui sono stati adottati i provvedimenti che ritiene “ritorsivi”) due distinti esposti con i quali ha  chiesto  all’Autorità Giudiziaria di far luce su episodi che lui stesso  non ha esitato a definire “persecutori” nei suoi confronti.
Tra gli episodi che Puccio ha  segnalato  negli gli esposti  già presentati nei mesi scorsi alle due Procure della Repubblica, e  che sono stati attenzionati ai fini della  iscrizione della Testone nel registro degli indagati, vi sono anche la “ferma opposizione” della   Dirigente  Testone  alla   candidatura sindacale del Puccio  in favore di altri soggetti più vicini alle posizioni politiche della stessa; la mancata riconferma, nel mese di gennaio scorso, dello “smart working (nonostante il proprio status invalidante e di handicap)  e di “dipendente fragile” con l’attestazione del Medico fiduciario dell’ente; l’essere stato costretto a ritornare in ufficio  “in presenza” (dove, all’epoca, era ancora “consigliato” l’utilizzo dei “DPI” Dispositivi di Protezione Individuale che “non gli vennero  consegnati”, tanto da essere colto da malore ed essere soccorso, in “codice rosso”, dall’ambulanza del 118 e trasportato all’Ospedale di Sciacca); la mancata concessione del rinvio (contrattualmente previsto) delle ferie al fine di potere assistere la coniuge ricoverata e che da lì a poco si sarebbe dovuta sottoporre ad un delicato intervento chirurgico fuori provincia;  il proprio collocamento in “ferie d’ufficio” (Puccio sostiene che in quella circostanza fu l’unico dipendente della sede di Sciacca ad essere sottoposto a tale provvedimento nonostante le valide e motivate ragioni rappresentate); il demansionamento nelle funzioni subito nel luogo di lavoro; ed ancora il trasferimento di sede lavorativa, nonostante la propria condizione invalidante,  da Sciacca ad Agrigento: 70 chilometri di distanza dalla sede  di residenza del nucleo familiare.
Tutti questi episodi sono già stati oggetto di esposti che Puccio ha  inviato anche al Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella ed alla  Ministra della disabilità  Alessandra Locatelli.
Puccio  ha, inoltre, denunciato la  condizione “isolamento” nella quale è stato relegato durante lo “smart working”: un giorno, soltanto dopo  diverse ore di lavoro trascorsi alla  propria consolle di lavoro, si   rese conto  che gli uffici dell’ Ente erano chiusi “in via straordinaria”  e che nessuno gliene aveva dato notizia.

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