A Palermo la mafia pratica il business degli orologi di lusso, destinati a facoltosi clienti, concludendo operazioni finanziarie anche con l’estero. La Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone, ed un sequestro preventivo, disposti dal Tribunale su richiesta della Procura antimafia. Uno degli indagati è in carcere, 11 agli arresti domiciliari e a tre è stato notificato il divieto di espatrio e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nell’inchiesta è stato determinante il nuovo collaboratore di giustizia, Gaetano Fontana, affiliato all’omonimo clan mafioso, storicamente egemone nei quartieri palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella del mandamento mafioso di Resuttana. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di favoreggiamento personale, riciclaggio, auto-riciclaggio con l’aggravante del reato transnazionale e di avere favorito Cosa Nostra. Secondo gli investigatori, gli indagati, a vario titolo, avrebbero reinvestito ingenti risorse finanziarie (provenienti dai reati commessi nel territorio palermitano) nel business del commercio “in nero” degli orologi di lusso, concludendo affari anche con l’estero grazie a una fitta rete di relazioni con operatori del settore compiacenti, tra esercizi di “compro-oro” a Londra, Milano, Roma e Palermo.
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