Bongiorno (IV): “Unione di Centro? Sfida affascinante, ma nessuna ammucchiata in vista delle elezioni”

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Sempre più frequentemente si parla ormai di una nuova unione di centro in vista delle elezioni dell’autunno del 2022. Francamente cogliamo il fascino della sfida, di cui già tempo fa ci eravamo resi protagonisti lanciando provocatoriamente lo slogan “ANDIAMO OLTRE ITALIA VIVA”, ma non riusciamo a comprendere se questo progetto potrà far nascere, nel più prossimo futuro, un serio polo di centro innovativo e riformista. Temiamo che questa possa essere nell’ennesima ammucchiata, nata soltanto per fronteggiare le elezioni, senza alcuna virtuosa prospettiva per il territorio.

È necessario un coraggioso progetto capace di farsi catalizzatore di una nuova area politica. Urge un nuovo percorso fondativo, che chiami a raccolta, ancora una volta, i liberi e forti di questo Paese. Siamo convinti che non è il centro come luogo fisico che dobbiamo guardare, per troppo tempo concetti geometrici hanno invaso la politica e diviso i cittadini su criteri assolutamente arbitrari.

Esiste un elettorato e una classe dirigente in sonno, non compresa né dai sondaggi né partecipe al dibattito politico, un segmento di società che non trova espressione nello scenario politico attuale. 

Esiste un cittadino perbene, laborioso e onesto, che crede nei valori della libertà, della legalità e della giustizia, che rifiuta gli estremismi, le violenze verbali, il disprezzo per l’avversario, la calunnia, il giustizialismo come forme di battaglia politica; un cittadino che sa quanto danno hanno prodotto le ideologie novecentesche, le rifiuta in toto e non concede loro nessuna indulgenza. 

Esiste un cittadino vessato continuamente da una burocrazia oppressiva e criminogena, da un sistema fiscale vessatorio che foraggia una pubblica amministrazione dispendiosa e corrotta, un cittadino che meriterebbe una politica del lavoro e delle retribuzioni più razionali e meritocratiche, più riguardose nei confronti di chi vuole un lavoro e non un sussidio, un cittadino che vuole un sistema pensionistico equo, solidale, equilibrato, privo di immeritati privilegi, una giustizia giusta, una scuola mediatrice di cultura e una sanità efficiente e d’avanguardia.

Proprio per questo è necessario un progetto nuovo, che possa identificarci semplicemente come “futuro”, perché guardiamo lontano, perché guardiamo le nuove generazioni, perché guardiamo la trasformazione di questo paese e una nuova etica pubblica fondata su un virtuoso rapporto fra cittadino e istituzioni. 

Lo sgretolamento dei partiti tradizionali è in corso, chi raccoglierà le ceneri degli attuali partiti? Chi erediterà l’elettorato deluso dei populisti incompetenti e dei sovranisti inconcludenti? Chi erediterà l’elettorato di una pseudo sinistra rinunciataria e antiriformista?

Noi giovani vogliamo occuparci del nostro paese, entrando dentro le dinamiche politiche del nostro territorio e rendendoci protagonisti del nuovo rinascimento italiano. Ma per evitare ogni fraintendimento, ogni troppo diffusa diceria, invitiamo le forze politiche a dare dimostrazione di quale sarà il vero progetto che si intende percorrere, solo così potremo poi, tutti insieme, metterci in cammino per cambiare le sorti del nostro paese.

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