“Asportazione di una neoformazione”, paziente in appello chiede 180 mila euro

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Il tribunale di Agrigento ha rigettato la richiesta di risarcimento danni ed ha condannato il cittadino, che aveva citato in giudizio l’Asp e un medico, alla refusione delle spese. Ma il paziente, per ottenere l’integrale riforma della sentenza di primo grado con la conseguente richiesta di condanna per l’Asp e il medico, ha fatto ricorso in appello. Era il dicembre del 2012 quando l’uomo si ricoverò all’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì e subì un intervento chirurgico per “escissione di una neoformazione”.

Ma l’uomo ha ritenuto “errate le cure praticate dai sanitari dell’unità operativa di Chirurgia del presidio ospedaliero di Canicattì”. Nel maggio del 2013, l’avvocato Giovanni Salvaggio ha inoltrato istanza finalizzata ad ottenere, per il proprio assistito, risarcimento del danno subito. L’azienda sanitaria provinciale di Agrigento e un medico vennero dunque citati a comparire in giudizio, dinanzi al palazzo di giustizia di Agrigento. Il cittadino-paziente chiedeva l’accertamento e la dichiarazione “di responsabilità per imprudenza o negligenza o imperizia e la condanna al risarcimento del danno provocato quantificato in complessivi 180 mila euro, ovvero nella maggiore o minore somma da quantificarsi nel corso del giudizio”.

Il giudizio di primo grado è stato definito, dal tribunale di Agrigento, lo scorso mese di agosto. Il giudice “accertata l’insussistenza della prova di un rapporto causa-effetto tra le conseguenze lesive documentate dall’attore e la condotta dei sanitari della struttura ospedaliera – viene ricostruito nella documentazione dell’Asp – ha rigettato la domanda di risarcimento danni”. Ma il cittadino ha, appunto, fatto ricorso in appello per chiedere l’integrale riforma della sentenza. L’Asp di Agrigento ha, naturalmente, deciso di costituirsi in giudizio e della difesa si occuperà la Am Trust Europe che ha designato l’avvocato Pietro Recupero. L’azienda sanitaria provinciale – nell’udienza fissata al 15 febbraio – chiederà il rigetto delle pretese risarcitorie anche davanti la Corte d’appello di Palermo.

“Le spese da sostenere – ha previsto l’Asp – saranno a carico della compagnia d’assicurazione”. Si tratta dell’ennesima causa – con richiesta di risarcimento danni – giunta all’azienda sanitaria provinciale della città dei Templi e ad un medico. Richieste che, tanto per l’Asp quanto per esempio per i vari Comuni, sembrano aumentare con il passare delle settimane. I cittadini, sistematicamente, fanno ricorso ai giudici chiedendo risarcimenti – talvolta anche molto importanti – di danni subiti. Agli enti non tocca fare altro che difendersi ed evitare di soccombere in pagamenti non previsti.

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