Agrigento, iniziativa culturale per la festa di San Calogero

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Ad Agrigento, nella sede dell’Accademia delle Belle Arti Michelangelo, si è svolta una partecipata manifestazione dedicata alla festa di San Calogero, una delle più antiche tradizioni popolari della Sicilia che, anche quest’anno, seppur in modo minore, subisce, come l’anno scorso, le restrizioni imposte dalla pandemia covid. L’iniziativa culturale è stata organizzata da Lello Casesa, storico cultore delle tradizioni popolari, che commenta: “Abbiamo voluto testimoniare, attraverso la fede e la devozione, l’amore verso il Santo nero e le sue antiche tradizioni. L’incontro di quest’anno è stato incentrato sui portatori di San Calò, i veri protagonisti ed il fulcro centrale della festa di San Calò. Sono loro, infatti, giovani, adulti e anziani, gli elementi più caratteristici della festa, e, senza di loro, non avrebbe alcun significato caricare sulle spalle il simulacro tra le strade della città al suono della campanella e dei tamburi. Ad alcuni di loro, su precisa volontà del Comitato per il recupero delle tradizioni popolari siciliane, è stato consegnato un premio speciale. Sono stati numerosi gli agrigentini che hanno aderito al nostro invito, tra i quali Angelo Capodicasa, Calogero Sodano, Don Angelo Chillura, Marco Zambuto, Calogero Firetto, Pippo Flora, Alfredo Prado, Vincenza Ierna, Gianfranco Iannuzzo, Calogero Ferlisi, Nuccio Mula, Silvio Schembri, Giuggiù Gramaglia, Carmelo Lazzaro, Lello Analfino, Elio Di Bella, Michela Faro, Beniamino Biondi, Raffaele Zarbo, Mario Aversa, e altri ancora. Nel corso dell’evento, introdotto dalla benedizione e distribuzione del pane di San Calogero, si sono esibiti il musicista Tom Sinatra, l’orchestrina del Val d’Akragas, ed è stato proiettato un frammento video realizzato da Giuseppe Cacocciola sulla festa. Emozionante è stata la premiazione, da parte del sindaco di Agrigento Franco Miccichè e dell’assessore regionale Marco Zambuto, agli anziani portatori del Santo, circondati dall’affetto del direttivo dell’Associazione Portatori e, sopratutto, dai numerosi devoti e agrigentini presenti”.

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