Addette alle mense scolastiche, Aldo Mucci (SGB): “Campano solo d’inverno”

Condividi

Le addette e gli addetti alle mense scolastiche, sono una categoria tra le più fragili del settore. Sono presenze rassicuranti, donne che si prendono cura dei più piccoli. Le chiamano  sporzionatrici, addette alla mensa scolastica. Queste lavoratrici  non  hanno mai avuto vita facile, anche se sono attente, preparate, esperte in sicurezza degli alimenti, ma anche in sensibilità, capaci di rispondere al meglio alle esigenze dei bimbi. I loro guai iniziano quando le scuole chiudono i battenti. Il loro CCNL  (sottoscritto certamente da chi mangia tutti i giorni e per 12 mesi all’anno) prevede la sospensione estiva, per cui la retribuzione – che va da settembre al 10 giugno – cessa di esistere con la chiusura delle scuole.  Le cooperative per le quali lavorano, qualche settimana prima della chiusura dell’anno scolastico, cominciano ad avere “prurito”  sono meno presenti, più distratte, specialmente quando inizi a parlare di FIS di CIG. “Non possiamo farci carico di tale incombenza” dice il coordinatore dei servizi. Preferiamo delegare il pagamento all’INPS. Le più fortunate hanno beneficiato degli ammortizzatori che hanno visto ridotto del 25% lo stipendio. Mettici poi le tasse ed il gioco è fatto e la fame anche. Se poi a tutto questo si aggiunge il puntuale ritardo dei pagamenti da parte dell’Istituto di previdenza, hai fatto il “botto”. Colomba e Lucia addette alle mense e responsabili territoriali SGB ristorazione asseriscono:  “Nel nostro settore la maggior parte del personale sono mamme single o separate la cui unica fonte di reddito proviene dall’attività lavorativa nell’ambito della ristorazione scolastica, che serve a far fronte seppur con tante difficoltà al mantenimento della famiglia” Ed ancora: “diciamo basta a questa continua mortificazione che penalizza gli addetti alle mense scolastiche  in maniera eclatante e disumana”. “Continueremo a lottare per riconquistare la nostra dignità e per potere continuare a portare il pane a casa, anche dopo la chiusura delle scuole”.

Notizie correlate

Leave a Comment