A breve sul colle di Girgenti

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Altri dettagli tra la delibera della giunta regionale, il progetto e i tempi di attivazione del cantiere per il consolidamento del colle del centro storico di Agrigento.

Dopo l’annuncio ad Agrigento ad opera del presidente della Regione, Nello Musumeci, secondo cui le opere per il consolidamento del colle franante del centro storico di Agrigento inizieranno tra sei mesi, emergono altri dettagli dell’ennesima promessa in ragione delle precedenti false promesse. E ciò lo conferma lo stesso Musumeci che, prima di annunciare, si rivolge così al popolo di Agrigento: “Dopo anni di parole vuote e inutili attese, finalmente sarà messa al sicuro la Cattedrale di Agrigento e il colle sottostante”. Adesso, dunque, addentriamoci nei particolari, per scoprire nel concreto ciò che bolle in pentola. La giunta regionale si è riunita ad Agrigento e ha deliberato la rimodulazione dei fondi del Patto per il Sud assegnando le risorse necessarie per pagare il consolidamento del colle di Girgenti, 25 milioni di euro, ovvero 50 miliardi di lire, tanto quanto nel 2009 Raffaele Lombardo presidente della Regione annunciò per la ricostruzione della rete idrica della città. Tale intervento di consolidamento del colle segue il compiuto lavoro di contenimento della Cattedrale, ed è superfluo spiegare che se non si consolida il colle a nulla sarà servito avere contenuto la Cattedrale, perché essa sprofonderà trascinata dal colle se mai il colle dovesse sprofondare. E Musumeci, anche come commissario del dissesto idrogeologico, conferma e spiega: “Sì, il consolidamento del colle è un intervento non più procrastinabile se non si vuole rischiare di disperdere il grande lavoro fatto sulle strutture della Cattedrale, anche con il determinante contributo finanziario della Regione che a quell’intervento aveva destinato 800mila euro. Adesso quindi siamo alla fase due, forse ancora più importante e indispensabile. Saranno infatti questi lavori a garantire ai cittadini di Agrigento la certezza di non dovere mai più rinunciare al principale tempio sacro per tanto tempo”. Ebbene, ancora dettagli: l’ufficio del commissario del dissesto idrogeologico, diretto dal messinese Maurizio Croce, ex assessore a territorio e ambiente con delega alla protezione civile, è già in possesso del progetto esecutivo delle opere di consolidamento. Quindi non bisognerà appaltare la redazione del progetto perché è già pronto. Servono solo i pareri a contorno, e il prossimo 23 luglio a Palermo, a palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, si svolgerà una conferenza di servizi per acquisire i pareri e le autorizzazioni necessarie. Ed ecco perché Musumeci ad Agrigento ha prospettato l’attivazione del cantiere entro sei mesi. Infatti, la conferenza di servizi è solo una tappa tecnica, e subito dopo l’estate sarà pubblicabile il bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori sulla base del progetto esecutivo già confezionato, e dunque nel gennaio 2020 non è azzardato prevedere l’avvio del cantiere. E, in sintesi, il progetto, redatto dalla Technital di Verona, disegna la costruzione, a varie quote, di diversi muri in cemento armato inclinati verso monte. I muri saranno rivestiti con della roccia capace di ridurre l’impatto visivo. Nell’intera area sarà tracciata una conduzione idrica come drenaggio e contro le infiltrazioni. E tutto ciò sarà transitabile dai visitatori, come se fosse un’attrazione turistica, una muraglia cinese alla giurgitana.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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