Blitz “Vento”, 18 arresti per mafia e droga

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Operazione dei Carabinieri a Palermo. Raffica di manette nel mandamento di Porta Nuova. Si è costituito e ha confessato l’omicida di Giuseppe Incontrera.

Dopo l’omicidio giovedì scorso a Palermo, alla Zisa, di Giuseppe Incontrera, 45 anni, oggi i Carabinieri hanno scatenato un blitz antimafia. Sono stati eseguiti 18 fermi urgenti, perché secondo la Procura ricorre il rischio che siano commessi altri delitti, o che alcuni degli indagati fuggissero prima dell’arresto. Sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, per il traffico di droga, e poi estorsioni e rapine aggravate dal metodo e dalle finalità mafiose. L’inchiesta, intitolata “Vento”, è ruotata intorno al mandamento mafioso di Palermo centro e Porta Nuova, tra appostamenti, pedinamenti, intercettazioni audio e video. Sarebbe stata ricostruita la pianta organica del clan: il reggente sarebbe Tommaso Lo Presti, inteso “il lungo”. Sgominato un fiorente mercanteggio di hashish, marijuana, cocaina, eroina e crack, dall’approvvigionamento allo spaccio al dettaglio. Sono stati fermati i presunti capi di sei piazze di vendita degli stupefacenti, tra i quartieri del Capo, della Vucciria, di Ballarò e della Zisa. Accertate due estorsioni e cinque tentativi di estorsione a danno di imprenditori e commercianti a lavoro nel centro cittadino. E poi, tra le imputazioni, vi sono due rapine a mano armata. Anche Giuseppe Incontrera sarebbe stato al vertice del mandamento di Porta Nuova, ed ecco perché la sua uccisione avrebbe potuto innescare una sanguinosa reazione a catena che si ritiene adesso scongiurata dai 18 fermi, anche a carico di Salvatore Incontrera, figlio di Giuseppe, e di Giuseppe Di Giovanni, con-suocero della vittima dell’omicidio. Infatti, la figlia di Giuseppe Incontrera ha sposato il figlio di Giuseppe Di Giovanni, fratello dei presunti capimafia già detenuti Gregorio e Tommaso.

Salvatore Fernandez

E nel frattempo, forse perché col fiato sul collo dei Carabinieri che lo avrebbero già identificato tramite i video delle telecamere di sorveglianza, Salvatore Fernandez, 49 anni, si è costituito e ha confessato l’omicidio di Giuseppe Incontrera. Lui, con precedenti per droga, si è presentato alla stazione “Falde” dei Carabinieri nel quartiere Acquasanta: “Sono stato io, gli ho sparato tre colpi di pistola. I miei rapporti con lui sono stati tesi da tempo perché lui aveva un comportamento minaccioso. Dopo l’ennesima discussione l’ho ucciso”. Tale tesi, a fronte dello spessore mafioso di Incontrera, non convince più di tanto gli investigatori. Nel video che incastra Fernandez, lui, a volto scoperto, in via Imperatrice Costanza, alla guida di uno scooter senza targa, tallona Incontrera che è in bicicletta. Lui si accosta e gli spara un primo colpo ferendolo alla spalla. Incontrera prosegue la corsa. Poi lui gli spara gli altri colpi. Incontrera cade dalla bicicletta, e Fernandez lo travolge. Nel video il volto di Fernandez è nascosto da una bandiera del Palermo esposta in strada per la promozione in serie B. Lui però commette l’errore di tornare indietro, probabilmente per accertarsi che Incontrera fosse morto. E il suo volto lo si riconosce nitidamente.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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