Agrigento, scontro tra Aica e Consulta

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La Consulta degli utenti del servizio idrico ha poteri ispettivi o soltanto consultivi sull’Azienda idrica dei Comuni agrigentini? Botta e risposta tra le parti.

Recentemente si sono verificate delle defezioni, ad esempio da parte di MareAmico, nella Consulta delle associazioni dell’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, costituita lo scorso 6 giugno. La contesa sarebbe insorta a seguito della richiesta di accesso agli atti inoltrata dalla Consulta ai vertici dell’Aica. Il presidente del Cda Castaldi e il direttore generale Fiorino avrebbero fornito solo in parte la documentazione richiesta, spiegando che i poteri della Consulta non sono né ispettivi né di verifica ma, essenzialmente, consultivi. La Consulta, presieduta da Giuseppe Di Miceli, replica: “Su tale documentazione, incompleta rispetto a quanto richiesto, la Consulta si riserva di esprimere le proprie valutazioni all’esito dell’assemblea appositamente convocata. E’ destituito di qualsiasi fondamento giuridico l’assunto secondo cui lo Statuto dell’Aica attribuirebbe alla Consulta un potere essenzialmente consultivo, e che le relative funzioni devono, pertanto, essere esercitate nell’ambito del potere conferito e non possono valere a costituire un potere di ispezione generalizzata sull’Azienda”. E in proposito la Consulta cita l’articolo 48, comma 5-bis, dello Statuto, in cui si legge: “La Consulta ha funzioni di ascolto, informazione, controllo, concertazione e dibattito fra tutti i portatori di interesse in relazione al Servizio Idrico Integrato, sulla base dei principi di trasparenza, informazione e partecipazione. La Consulta, inoltre, vigila sulla realizzazione degli obiettivi e delle voci del piano-programma, e promuove atti di indirizzo, al bisogno, da sottoporre all’Assemblea, al Consiglio di Amministrazione e al Direttore”. E poi, rivolgendosi ai vertici Aica, la Consulta conclude: “Si reitera la richiesta di acquisizione dei dati e dei documenti ad oggi non trasmessi, e si rimane in attesa di riscontro nei termini di legge”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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