Dopo la pubblicazione dell’avviso pubblico da parte del governo regionale, ecco le ipotesi sotto esame su dove installare i due termo-utilizzatori in Sicilia.
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha appena lanciato l’avviso pubblico esplorativo, rivolto ai privati e che scade a settembre, per l’installazione di due termo-utilizzatori dei rifiuti non differenziabili e quindi altrimenti destinati in discarica, tra la Sicilia orientale e occidentale. Ebbene, adesso sono trapelate le ipotesi delle “location”, ovvero dei luoghi, nella Sicilia occidentale, in cui sarebbe stato progettato l’insediamento della struttura definita e ritenuta da Musumeci come un “mangia rifiuti” produttivo di calore, energia e ricchezza, e come il solo strumento per spezzare l’oligopolio e l’utilizzo delle discariche. Dunque, sotto esame per l’allocazione del termo-utilizzatore vi è il sito di Bellolampo a Palermo. E poi vi è l’ipotesi della provincia di Caltanissetta, ossia il territorio che è più baricentrico nell’area da coprire. Infatti, qualora fosse scelta la provincia di Caltanissetta, le distanze per il trasporto dei rifiuti sarebbero ridotte sia per Palermo che per Trapani e Agrigento, e si rispetterebbe il principio previsto dalle norme ambientali a che l’immondizia viaggi il meno possibile. Bellolampo invece è la discarica pubblica più capiente della Sicilia occidentale, ed è gestita dal Comune di Palermo. E il sindaco Orlando non avrebbe alcuna intenzione, a pochi mesi dalle elezioni, di concedere il proprio assenso alla costruzione di un termo-valorizzatore all’interno della sua città. Attenzione: al momento si tratta, come annunciato, di un avviso esplorativo, ovvero della ricerca di privati, e relative proposte, che investano sulla gestione dell’impianto, sotto il controllo della Regione. Ciò però è stato sufficiente per sollevare un polverone di polemiche politiche. Ad esempio, il governo regionale ha già accolto, come raccomandazione e come secondo prassi, un ordine del giorno delle opposizioni all’Assemblea Regionale per bloccare i termo-valorizzatori. Al che l’assessore regionale ai Servizi essenziali, Daniela Baglieri, ha replicato: “I termo-utilizzatori in Sicilia non sono la soluzione ma un tassello importante per riuscire a chiudere il ciclo dei rifiuti nel rispetto dei principi dell’economia circolare, così da evitare di portare in discarica quella parte di rifiuto, indifferenziabile e irrecuperabile, che verrebbe tradotta invece in energia”. Ancora più nel dettaglio, nell’avviso pubblicato dall’assessorato della Baglieri si legge testualmente che si tratta di “manifestazioni di interesse da parte delle imprese private con l’unico fine di verificare la disponibilità ad assumere il ruolo di promotori nell’ambito dell’operazione di finanza di progetto per costruire fino a due termo-utilizzatori, ciascuno per una capacità di trattamento di circa 350-450 mila tonnellate all’anno”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)