Era la notte di Natale del 1952, quando un sacerdote svizzero Padre Ernst Schnydrig, mentre si recava alla messa nella Basilica della Natività di Betlemme, passando vicino ad un campo profughi, incontrò un padre che seppelliva il suo bambino, morto per la mancanza di cure mediche di base.
Da quel drammatico ma provvidenziale incontro, nacque un sogno, quello di poter realizzare un ospedale aperto a tutti i bambini palestinesi. Padre Schnydrig si diede subito da fare, e insieme ad un medico palestinese Antonine Dabdoub e ad Hedwig Vetter, cittadina svizzera incominciarono a dar vita a questo progetto; presero in affitto due stanze, poi pian piano quello che sembrava un piccolo progetto, è cresciuto ed è diventato il “Caritas Baby Hospital” e le sue porte sono aperte ogni giorno senza interruzione da quel 1952 per i bambini e per le loro madri indipendentemente dalla loro religione o estrazione sociale.
E’ l’unico ospedale solo pediatrico della Cisgiordania, con 82 letti per le degenze. C’è inoltre l’Unità di Terapia Intensiva con 7 lettini, con 2 unità pediatriche e 5 neonatali. L’ospedale eroga anche visite specialistiche di neurologia, pneumologia, cardiologia e fisioterapia per la prima infanzia.
Le mamme possono rimanere con i propri piccoli, possono dormire in un appartamento a loro dedicato e durante la permanenza ricevono igiene, servizi di gestione familiare, alimentazione e sostegno psicologico.
I numeri che raccontano quel che si è riuscito a fare in questi anni sono incoraggianti: 4.500 bambini che hanno avuto bisogno ed hanno avuto la lungodegenza, 35.000 sono passati dai poliambulatori. In totale sono stati 40.000 circa i bambini curati ogni anno.
Il Caritas Baby Hospital da’ anche lavoro nella zona di Betlemme; vi lavorano infatti 230 persone, e questo significa fornire una prospettiva di vita in patria per i giovani della Palestina. Tra il personale, oltre la metà è composto da donne, anche nel settore direzionale. Questo ospedale è un modello di integrazione tra culture e religioni diverse nel difficile territorio della Terra Santa.
Sono tanti i volontari italiani – medici, infermieri, clowdottori – che partono regolarmente verso questo ospedale, consegnando professionalità, solidarietà e supporto pratico.
Nel 2005 nasce una Onlus, Aiuto Bambini Betlemme per sostenere e promuovere l’opera del Baby Hospital di Betlemme. L’associazione No Profit è un punto di riferimento in Italia per tutte le persone, i gruppi e le realtà che hanno a cuore il futuro dei bambini e delle mamme che abitano in Terra Santa. Ponti di solidarietà, sensibilizzazione, raccolta fondi.
Tutto questo nel corso degli anni è stato possibile grazie alle donazioni, che hanno contribuito in maniera fattiva ad aiutare i bambini malati e le loro mamme.
Chiunque fosse interessato a dare il proprio contributo sia economico che come volontario, può visitare il sito.it www.aiutobambinibetlemme.it
Simona Stammelluti