
Cosenza – Arrestato nel pomeriggio Roberto Porcaro, uno dei mandanti dell’omicidio di Luca Bruni. L’uomo è stato rintracciato in Via degli Stadi a Cosenza, mentre era a bordo di un’ auto sportiva
Grazie alle rivelazioni dei collaboratori di giustizia Daniele Lamanna, Franco Bruzzese e Adolfo Foggetti – tra gli esecutori materiali dell’omicidio di Luca Bruni assassinato il 3 gennaio 2012, i cui resti fuori rinvenuti sepolti in un terreno nell’agro di orto Matera in Castrolibero, il 18 dicembre 2014 – la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro attualmente diretta dal Dottor Nicola Gratteri , ha emesso l’ennesimo ordine di custodia cautelare in carcere per due altri presunti mandanti dell’omicidio di cui sopra.
Trattasi di Patitucci Francesco classe ’61, già detenuto per altra causa e di Porcaro Roberto, classe ’84 già noti alle forze dell’ordine e agli organi inquirenti quali elementi di vertice della confederata cosca italiana “Lanzino-Patitucci”, “Rango-Zingari”. L’arresto è avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi, 19 ottobre, ad opera degli uomini del Comando Provinciale diretti dal Colonnello Fabio Ottaviani e dal capitano Giuseppe Sacco, lo stesso peraltro di recente assunto al comando del Nucleo Investigativo.
Quest’ultima ordinanza giunge a pochi mesi dalla sentenza della Corte d’Assise di Cosenza che, riconoscendo appieno la validità e l’efficacia delle attività investigative condotte dagli uomini del Comando Provinciale Carabinieri Cosenza, vedeva già condannati ad 11 anni di reclusione Bruzzese Franco e Daniele Lamanna che hanno potuto usufruire dei benefici di legge riservati ai collaboratori di giustizia che forniscono una eccezionale contributo agli inquirenti.
Ma già prima, si erano registrate durissime sentenze di condanna anche nei confronti dell’altro co-imputato Rango Maurizio (pena dell’ergastolo) e quella dello stesso collaboratore Foggetti Adolfo, sebbene molto mitigata sempre dai benefici di legge previsti per i collaboratori di giustizia così come si è verificato per il Bruzzese e il Lamanna.
Grazie alle attività svolte sono stati inferti gravissimi colpi alla ‘Ndrangheta cosentina, che ha visto una sequela di ex uomini d’onore, o presunti tali, decidere di intraprendere la strada della collaborazione piuttosto che scontare anni ed anni di galera, se non anche finire la propria vita come il malcapitato Luca Bruni, reo di aver assunto il ruolo direttivo dell’omonima famiglia di mafia, subito dopo il decesso per cause naturali, del più lungimirante Michele Bruni, inteso come “bella bella”.
Simona Stammelluti