Sono a loro volta vittime, vittime della maleducazione, della mancata cultura, della mancata capacità dell\’utilizzo della parola. Perché quando non hai le parole, quando non sai gestire quello che ti si muove dentro, urli, usi le mani, pensi che la violenza sia l\’unico modo per \”mettere a posto le cose\”, anche quando sei tu, ad aver sbagliato. E così un sedicenne frattura il cranio ad un uomo, colpevole solo di essersi trovato nel posto sbagliato, ossia nell\’auto davanti ad una famiglia composta da padre, madre e figlio, che già litigavamo…