L’avvicendamento avvenuto nei mesi scorsi nella direzione del carcere di Agrigento “Pasquale Di Lorenzo” non ha portato gli effetti sperati. La direttrice Anna Puci, giovanissima dirigente, non ha ancora saputo dare quella svolta decisiva per cambiare radicalmente la precarissima situazione all’interno del carcere che si rileva nei luoghi di lavoro.
Sarà forse per la poca esperienza, sarà forse perchè il carcere di Agrigento necessita di figure diverse rispetto a quella della Puci, ma sta di fatto che la situazione si è fatta davvero insostenibile. E dire che per migliorare (anche sensibilmente) l’attuale situazione non ci vuole mica un miracolo. Sta di fatto che nel carcere di Agrigento si vive male, non solo dentro le celle, ma anche negli uffici.
Qualche mese addietro avevamo denunciato la terribile situazione elencando uno per uno i problemi più gravi che regnano all’interno della struttura. Da quella data non è successo nulla. Nessun intervento decisivo da parte della direttrice Puci atto a cambiare situazioni davvero imbarazzanti.

Vista la debolezza fin qui mostrata dalla direttrice adesso si spera in un deciso intervento da parte della magistratura alla quale, i sindacati, ha presentato formale denuncia, anche perchè, la visita dei sindacati effettuata all’interno della struttura, non ha fatto altro che confermare i gravissimi problemi da questo giornale evidenziati nei mesi scorsi all’interno del Di Lorenzo. Ciò sta a significare che probabilmente si ama di più pettinare le bambole invece di sistemare situazioni allucinanti.
Come detto, ieri le delegazioni sindacali le delegazioni sindacali Si.N.A.P.Pe composta dal Segretario Generale Aggiunto Nicolo’ Lauricella, U.I.L. P.A.P.P., V. Segretario Provinciale nonché Segretario Generale della UIL Pubblica Amministrazione Speziale Calogero, e dal Vice Segretario Regionale USPP., Terrazzino Giuseppe, hanno fatto visita ispettiva all’interno del carcere di Agrigento “Pasquale Di Lorenzo” per controllare cosa avviene nei luoghi di lavoro. Il tutto per accertare la sicurezza e le condizioni lavorative nonchè la salubrità all’interno della struttura carceraria.

“Durante la visita nostro malgrado, – si legge in una nota scritta congiuntamente – si ha avuto modo di constatare che presso l’istituto di Agrigento, il personale e’ costretto a lavorare in condizioni igienico sanitarie deplorevoli, e ai limiti della sicurezza nei vari posti di servizio , con delle gravissime criticità sia negli impianti elettrici, impianti del gas, estintori scaduti o mancanti e forti infiltrazioni di acqua in tutto l’istituto nonche’ diversi
rifiuti sanitari pericolosi indicati a rischio infettivo, custoditi inadeguatamente all’interno di una gabbiotto ove insiste un corridoio di transito sia per gli operatori a vario titolo che per l’utenza detentiva, ci appare opportuno dover richiamare quanto previsto e disciplinato dal DECRETO LEGISLATIVO 81/08 e dall’articolo 32 della nostra Costituzione che così recita: “al fine di salvaguardare la salute e la tutela dei lavoratori, come diritto fondamentale dell’individuo”. Altresì al fine di tutelare gli interessi legittimi dei lavoratori con il dovuto obbligo di protesta sindacale per quanto verificatosi, le scriventi OO.SS. hanno deciso unitamente di sospendere le trattative con l’attuale dirigenza del carcere Petrusa, indicandola quale responsabile ed inadempiente in qualità di datore di lavoro, proclamando lo stato di Agitazione del Personale della Polizia Penitenziaria di Agrigento non escludendo eclatanti forme di protesta, denunciando il tutto alle autorità competenti giusto quanto previsto dal richiamato D.l. 81/2008 .
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Tenuto conto altresì, che in data 05/05/2025 è già in programma da tempo, un incontro con il Sig. Provveditore Regionale Dott. Maurizio Veneziano e la Dott.ssa Giusi Bartolozzi Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia Roma. In quella sede avremo modo di rimarcare quando riscontrato nella
succitata struttura penitenziaria, chiedendo interventi risolutivi ed immediati considerata l’importanza e le presunte violazioni di norma riscontrate nonché denunciate. Di un fatto siamo assolutamente certi è comunemente d’accordo, – conclude la nota – non abbandoneremo i lavoratori della Polizia Penitenziaria di Agrigento all’umile destino cui é stato confinato per restituirgli quella giusta dignità che gli appartiene nell’espletamento del proprio servizio” .