La corrispondenza epistolare c’è ed è molto forte. Da un lato il Direttore della Biblioteca Lucchesiana, don Angelo Chillura, che fino ad oggi ha retto egregiamente quel pezzo di gioiello del patrimonio ecclesiale librario della Sicilia.
Dall’altro lato una “deputazione capitolare”, costituita da sacerdoti, i quali, forse a gran forza, chiedono la chiavi della Biblioteca a don Chillura per destituirlo dal suo incarico. Insomma si tratta di uno scontro tra alti prelati dell’Arcidiocesi agrigentina.
Al centro di tutto la Biblioteca Lucchesiana di Agrigento che, dal 1765, grazie all’opera del suo fondatore, il vescovo Andrea Lucchesi Palli, ha rappresentato, dall’alto colle di Girgenti, un vero e proprio gioiello per l’umanità.
Cosa sta succedendo nella grande, importante e bellissima arcidiocesi di Agrigento?
Alla base sembrerebbe esserci una sorta di accanimento nei confronti del Direttore, il quale, nonostante, l’ancora inspiegabile taglio delle utenze da parte del Comune di Agrigento ai tempi di Firetto e che, nonostante il ritiro dei suoi dipendenti da parte della Soprintendenza di Agrigento dagli uffici della Biblioteca, continua tutt’oggi a distinguersi per il suo impegno a tutela di questo preziosissimo patrimonio librario.
C’è anche un fatto di gestione economica perchè la Biblioteca è meta di tantissimi turisti attratti dalle bellezze che essa propone ai visitatori. Insomma, una vicenda ancora tutta da decifrare che mette in moto, però, un evidente scontro fra sacerdoti.
Ai quattro prelati, don Angelo Chillura risponde a tamburo battente e ben richiamando gli atti notarili della costituzione della Lucchesiana; ricorda loro che la direzione della Lucchesiana è per definizione una nomina a perpensis omnis (a vita) e senza dipendenza di alcun superiore di qualsivoglia potestà, civile ed ecclesiastica.
La corrispondenza è molto lunga ed articolata, ma non spetta a noi entrare nel merito di questa lotta fino all’ultima virgola all’interno delle gerarchie ecclesiastiche agrigentine.
Ma come non prenderne atto visto che gli altri prelati della Deputazione Capitolare della Lucchesiana (Sac. Lillo Argento – Vicario Giudiziale del tribunale ecclesiastico di Agrigento, Sac Baldo Reina – Rettore del Seminario, Sac Giuseppe Pontillo – parroco della Cattedrale e direttore del dipartimento Beni Culturali Ecclesiastici dell’arcidiocesi, sac Melchiorre Vutera componente anziano già Vicario Generale) hanno pensato di darne comunicazione a vari Enti pubblici fra i quali il Comune di Agrigento, Il Libero Consorzio, L’Ente Parco Archeologico?
Sorprende, poi, come gli stessi, non ne abbiano dato notizia né al già Vescovo Cardinale Montenegro, né tantomeno al nuovo Vescovo Alessandro Damiano insediatosi recentemente.
Da Coadiutore, e non ausiliario di Montenegro, prima a Vescovo di Agrigento, oggi, mons. Alessandro Damiano si ritrova nei primi passi del suo pastorale cammino agrigentino una brutta gatta da pelare i cui protagonisti sono i propri “discepoli”.
Confidiamo nelle buone e fraterne soluzioni e speriamo soprattutto che il buon padre vescovo Alessandro riesca a mettere fine a quella che potrebbe diventare una brutta vicenda.