Salvo Cocina boccia come ingiustificati gli allarmismi per lo stato delle risorse idriche: “Nella Sicilia occidentale scorte sufficienti fino a marzo del 2026”.
Il capo della Protezione civile regionale e coordinatore della Cabina per l’emergenza idrica in Sicilia, Salvo Cocina, ammette che gli invasi idrici nell’isola si sono scarsamente riempiti tra autunno e inverno. Tuttavia non ritiene opportuno sollevare allarmismi, secondo lui (parole testuali) “ingiustificati e spesso generati da notizie o dichiarazioni non supportate da dati pertinenti e aggiornati. In particolare è fuorviante gridare all’esaurimento degli invasi entro sei mesi. Ciò non rispecchia la realtà e non riconosce le attività e gli sforzi di migliaia di operatori pubblici e privati per mitigare una delle più gravi emergenze di rilievo nazionale”.
Cocina ribadisce che il governo regionale è intervenuto con tutti i provvedimenti possibili, fra cui l’istituzione della Cabina di regia, che finora si è riunita quasi cento volte. Nel frattempo i gestori delle reti idriche hanno reperito nuove fonti e ridotto le perdite. E’ stata prelevata meno acqua dagli invasi e l’emergenza è rientrata nelle province più colpite di Enna e Caltanissetta. E’ invece ancora in emergenza, ma gestibile, la condizione nella Sicilia occidentale, tra le province di Agrigento, Palermo e Trapani, dove le piogge invernali sono state scarse per il terzo anno consecutivo e gli invasi sono pieni in misura minore anche rispetto allo scorso anno.
Ciò nonostante, i numerosi progetti, approvati dalla Cabina di regia e finanziati con 80 milioni dalla Regione e 48 dallo Stato, consentono oggi di poter contare su scorte idriche sufficienti negli invasi per almeno 11 mesi, fino a marzo del 2026. E ciò anche nell’ipotesi, molto improbabile, che non piova fino a marzo del ’26, e non considerando l’apporto di acqua atteso dai tre dissalatori di Porto Empedocle, Gela e Trapani, che saranno pronti prima dell’estate, e dai due di Palermo per i quali a breve sarà pubblicato l’avviso per il progetto di finanza. E Salvo Cocina conclude: “Riconosciamo che la situazione rimane seria e richiede un monitoraggio costante e interventi non solo emergenziali ma anche strutturali, ancora più costosi, ma pure avviati e in corso, fra cui il rifacimento di intere reti idriche cittadine che hanno perdite notevoli e i dissalatori, ma non si può parlare di uno scenario drammatico come quello affrontato nella seconda metà dello scorso anno”.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)
Nota del Direttore*.
Il Capo della protezione Civile Salvo Cocina, uno pessimista per natura, ha finalmente chiarito un atroce dilemma che coinvolge almeno tre quarti di Sicilia, soprattutto quella occidentale che ci interessa da molto vicino.
Le piogge e tutti i lavori che sono stati eseguiti dalla Regione e dalla protezione Civile in ordine alla gravissima crisi che ha colpito recentemente l’Isola, hanno sostanzialmente bloccato un eventuale ritorno della siccità almeno fino al prossimo marzo 2026, e cioè esattamente tra un anno.
Cocina, dopo aver letto le sue dichiarazioni, entra a gamba tesa contro oi detrattori e gli odiatori seriali, spargitori di veleni, i quali grazie alla loro campagna diffamatoria e da perfetti criminali, hanno consentito di far allarmare un intero Paese, causando disagi di enormi costi milionari a tutti i titolari di hotel e B&B i quali hanno dovuto annullare centinaia e centinaia di prenotazioni perchè si era sparsa la voce criminale che nella Città dei Templi mancava l’acqua anche per lavarsi.
Per carità, davvero la nostra città ha vissuto momenti assai difficili, non si può negare, ma è altrettanto vero che la Regione, in piena emergenza, ha saputo arginare il triste fenomeno grazie ad interventi mirati e precisi che oggi stanno danno i loro risultati. Se considerate che, nonostante le macumbe di quei vermi, le piogge sono state anche dalla parte dei benpensanti e pertanto il pericolo è scongiurato almeno fino al marzo dell’anno prossimo.
Il tutto se da oggi e fino al marzo 2026 non dovesse cadere più una goccia d’acqua. Difficile che ciò possa accadere. Dunque, una certa serenità, per chi guarda avanti.
Ma intanto, i vermi, i loro danni all’economia locale li hanno già fatti…
*Lelio Castaldo