Richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dalla procura di Agrigento nei confronti di una operatrice sanitaria, originaria di Campobello di Licata, per le ipotesi di reato di falso e truffa.
La vicenda risale al 2017 quando, secondo l’accusa, la donna avrebbe dichiarato ai carabinieri di essere stata alla guida dell’auto in seguito ad un incidente riportando lesioni che le costarono sette giorni di prognosi. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, invece, al volante dell’automobile si trovava la figlia della stessa.
Oltre al reato di falso si configurerebbe anche quello di truffa perché, in seguito al referto dell’ospedale di Canicattì, la donna avrebbe anche ottenuto il congedo per malattia e il versamento degli emolumenti pari a circa quattrocento euro.
L’Asp di Agrigento ha deciso di costituirsi parte civile “per tutelare le ragioni e gli interessi anche in ordine al risarcimento del danno subito e anche in relazione all’eventuale danno arrecato sotto ogni giuridico profilo”