Conflitto istituzionale alla Regione. Gianfranco Miccichè rispedisce al mittente le accuse sul collegato e lo stallo parlamentare: “Il governo chieda scusa all’Assemblea”.
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha appena imposto lo stop all’esame del collegato all’Assemblea Regionale, e ha bloccato la spesa fino al prossimo giudizio di parifica della Corte dei Conti. Perché? “Perché – come già pubblicato – mancano all’appello 400 milioni di euro. In cassa non vi è un euro. E la colpa è del governo precedente di Rosario Crocetta” – ha sottolineato Nello Musumeci, che poi ha puntato il dito contro la condizione di stallo, se non di ostacolo, in cui versa l’Assemblea Regionale. Ecco perché adesso reagisce il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, che rispedisce al mittente le accuse e, innanzitutto, a scanso di fraintendimenti, premette: “Non è vero che ho pronti dei dossier su errori dell’assessore all’Economia Gaetano Armao nella gestione dei conti pubblici. Non ho nessun dossier nei confronti di Armao. Non mi sono mai piaciuti, figuriamoci se posso iniziare a stilarne uno. Non ho intenzione nemmeno di chiedere le sue dimissioni”. E poi, in prospettiva, Gianfranco Miccichè annuncia: “Martedì prossimo, 24 settembre, durante i lavori d’Aula, davanti al presidente Musumeci, qualora sarà presente, leggerò la cronistoria di questi mesi, di ciò che è successo in merito ai collegati e alle responsabilità oggettive di ogni personaggio coinvolto in questa legislatura. Musumeci o chi per lui doveva assumersi la responsabilità di ciò che è la condizione economica della Regione Siciliana. Invece ha tentato di far cadere la colpa sul Parlamento siciliano. Non vorrei pensare che ci sia stata malafede. Il dissesto finanziario della Regione Siciliana risale al 1992, questo governo non c’entra nulla. Peraltro l’Assemblea Regionale non ha saputo nulla della crisi economica: a differenza della Corte dei Conti che avvisa l’Assemblea sul suo operato, il governo regionale non ci ha mai avvisato di nulla. A Palazzo dei Normanni abbiamo intuito che la situazione finanziaria era pessima. Proprio per questo, ho inviato una lettera al Presidente Musumeci qualche giorno fa per sapere oggettivamente quale è lo stato di salute economica della Regione. La risposta la conoscete tutti…” Poi Gianfranco Miccichè interviene a seguito delle polemiche sui collegati, ovvero la Finanziaria “a puntate”, così come sono stati definiti, escogitati per evitare l’esercizio provvisorio a gennaio, e che poi si sono impantanati a Sala d’Ercole. E il presidente dell’Ars ribatte: “I collegati non sono un’invenzione dell’Assemblea Regionale. Il collegato è una possibilità voluta dal governo. Tutti gli assessorati hanno chiesto il collegato. I collegati sono stati fatti da loro. Se nessuno mi imponeva questa questione, entro un mese avevamo finito tutto attraverso un esercizio provvisorio. Questa polemica poteva essere fatta se al mio posto ci stava un cretino. Ma sin quando sono a Palazzo dei Normanni certe cose non possono esistere. Io credo che il governo dovrebbe chiedere scusa al Parlamento siciliano. A me no, perché non interessa”.